In My Place

venerdì 29 giugno 2012

A metà agosto i Giochi senza Frontiere... a Levanto!

Questa sera ho appreso di una fantastica iniziativa e la voglio condividere con tutti voi... leggete qui di seguito quanto riportato dal sito della società sportiva Levanto 2006:

E' indetta la prima edizione di "Terre Senza Frontiere" Giochi Riviera 5 Terre e Val di Vara 2012, che vedrà la partecipazione di un massimo di 12 squadre provenienti dalla Riviera (Levanto, Bonassola, Montaretto, Framura, Deiva Marina), dalle Cinque Terre e dalla Val di Vara. Sono ammesse, in caso di disponibilità, altre squadre provenienti da fuori il territorio cui sopra, che mantiene comunque la prelazione. Organizzatori oltre all'ASD Levanto 2006 sono anche l'Associazione "Rosa d'Eventi" ed alcuni volotari. Il Comune di Levanto è patrocinante. I giochi saranno preparati e diretti dal conduttore storico ETTORE ANDENNA. Gli obbiettivi sono i seguenti:
- portare nuovamente all'attenzione, anche nazionale, un territorio martoriato dai recenti avvenimenti catastrofici, rendere memoria, creare opportunità di riscatto e favorire la rinascita anche attraverso l'incontro ludico dei rappresentanti dei luoghi,
- comporre le realtà locali in un abbraccio fraterno di condivisione gioiosa senza contrapposizioni, regalando momenti di vera serenità e puro divertimento,
- sostenere economicamente, con gli utili delle manifestazioni, una viva realtà sportiva volontariale qual'è l'ASD LEVANTO 2006. Il Levanto 2006 è espressione di puro volontariato da parte dei ragazzi che la compongono, provenienti da Levanto, dalla Riviera e dalla Val di Vara. Sia essi, tutti molto giovani, che i loro dirigenti non percepiscono alcun compenso.

Il termine per l'iscrizione delle squadre è fissato a venerdì 20 Luglio 2012 alle ore 18. Ogni squadra dovrà iscrivere da un minimo di 15; 5 maschi (dai 16 ai 35 anni compiuti), 5 femmine (dai 16 ai 35 anni compiuti), 5 "over" maschi e/o femmine (dai 36 ai 60 anni compiuti) fino ad un massimo di 20 componenti. Tale misura è stata decisa considerando la probabile attività lavorativa, in piena stagione estiva, di alcuni componenti le squadre. Essi quindi, in accordo con i capisquadra, potranno assentarsi per una delle serate ed essere adeguatamente sostituiti. I capisquadra però dovranno garantire questi minimi di partecipazione durante l'esecuzione dei giochi: 4 maschi (dai 16 ai 35 anni compiuti), 4 femmine (dai 16 ai 35 anni compiuti), 4 "over" maschi e/o femmine (dai 36 ai 60 anni compiuti). I capisquadra sono i responsabili unici della squadra e solo loro dovranno interloquire con l'organizzazione ed i giudici di gara e di campo. Non appena conosciuto il gioco, descritto dal conduttore i capisquadra, in un SOLO MINUTO, consulteranno i componenti la squadra e decideranno i partecipanti richiesti (il cui numero, età e sesso saranno richiesti espressamente dal conduttore). E' onere comunque dei capisquadra far partecipare tutti i componenti della loro squadra durante la serata, non escludendo nessuno considerando che i giochi per ciascuna serata potranno essere in numero da 6 a 9 (quindi ogni componente dovrebbe giocare un minimo di 2 giochi). I giudici sorveglieranno particolarmente su quest'aspetto, per questo motivo i componenti saranno numerati, riconosciuti ed accreditati prima dell'inizio delle gare.

Le decisioni dei giudici sono inappellabili. Essi potranno penalizzare, in punti o graduatoria, le squadre non osservanti il regolamento o i principi di etica e fratellanza. I cronometristi riferiranno direttamente ai giudici e non interloquiranno con le squadre. I capisquadra sono gli unici abilitati a richiedere chiarimenti al giudice capo di campo considerando la decisione comunque inappellabile. Non sono ammessi ricorsi.

Le eliminatorie si terranno nelle sere di venerdì 17 e sabato 18 Agosto 2012 dalle ore 21,15 circa alle ore 23 circa. Il campo di gara è localizzato in Levanto, Località "La Pietra" nel tratto di spiaggia comprendente parte dei "Bagni Sirena" e quella libera verso sud (ove si svolgono solitamente le gare estive di beach-soccer) + il tratto di mare prospicente. La scelta è stata dettata dalla composizione della sabbia (fine, ottimale) e dal maggiore riparo dai lievi moti ondosi. In caso di forte mareggiata le gare verranno spostate presso la piscina comunale. In caso di forte pioggia le gare potranno essere annullate e posticipate. Tutte le decisioni relative alle avverse condizioni meteo verranno decise nella riunione tecnica della mattina del 17/8 e verranno comunicate alle squadre entro le 12 dello stesso giorno. Non sono previste prove pomeridiane se non che per gli organizzatori. Questo per non svelare la natura dei giochi nella prima eliminatoria. I giochi saranno gemelli per le prove eliminatorie nelle due serate. Le squadre partecipanti la seconda sera non saranno comunque avvantaggiate in quanto partiranno da una identica condizione (conoscere tutte, se vi avranno assistito, i giochi della sera precedente ed avendone modo quindi di prepararsi). Non c'è infatti classifica per la finale; la sera della finale tutte le squadre vincitrici ripartono da zero.

I sorteggi dell'assegnazione alle eliminatorie ed al colore delle squadre avverranno alle 17 di sabato 21 luglio presso il salone del Bar Casinò di Levanto. Sono invitati a seguire i sorteggi i capisquadra o i loro delegati.

Ogni squadra sarà quindi distinta da un colore diverso (tranne il rosso appannaggio dell'organizzazione). I colori a disposizione sono: bianco, nero, giallo, blu, verde chiaro, grigio, rosa, marrone, viola, verde scuro, arancio scuro. Come detto essi saranno assegnati dall'organizzazione al momento del sorteggio (questo per escludere colori similari almeno durante le eliminatorie). La squadre avranno poi il tempo di munirsi (26 giorni) di tante t-shirts del colore assegnato quanti i componenti e far scrivere: sul dorso, ben visibili, il nome della squadra ed il numero, sul petto l'eventuale sponsor senza però confondere il colore principale. Al termine del sorteggio verranno accoppiati anche i numeri ai componenti la squadra.

All'atto dell'iscrizione il caposquadra dovrà fornire fotocopia bifacciale del documento di identità valido e del codice fiscale/tesserino sanitario di ciascun componente la squadra e versare Euro 250 (Euro 240 quota di iscrizione a parziale copertura delle ingenti spese organizzative, Euro 10 quale tesseramento all'ASD Levanto 2006 come rappresentante la squadra e responsabile). Compresa nella quota di 240 Euro è anche la copertura assicurativa (vedi punto a parte). Il caposquadra dovrà anche fornire i propri recapiti telefonici e di un eventuale vice. I componenti della squadra potranno essere sostituiti fino a 7 giorni prima dell'inizio delle gare con le seguenti modalità: penalità di Euro 5 per componente a copertura delle spese per sostituzione assicurativa, consegna delle nuove fotocopie dei documenti.

Il caposquadra è unico responsabile nei confronti dell'organizzazione e sorveglierà sul buon comportamento dei componenti che dovranno seguire i principi di lealtà, sportività, amicizia e fratellanza. Non sono ammessi (pena squalifica): intemperanze, improperi, turpiloquio, comportamenti antisportivi, violenza. Il caposquadra dovrà anche cercare di mantenere calmi e fermi nelle loro aree di pertinenza i componenti durante i periodi di pausa dei giochi, questo per mantenere un certo ordine anche visivo,

Le finali si terranno presso lo "Stadio Comunale Raso-Scaramuccia" di Levanto con inizio circa alle ore 21,15 e termine circa alle ore 23, a seguire le premiazioni. Nei giochi della finale, coinvolgendo molte più persone rispetto alle eliminatorie, aiutati anche dalla maggiore superficie del campo di gara, le squadre vincitrici le eliminatorie HANNO L'OBBLIGO di gemellarsi con una delle perdenti a loro insindacabile scelta.

Questo per evidenziare la VERA natura dei giochi; fratellanza tra le comunità/squadre partecipanti realmente "Senza Frontiere", neppure comunali! Il caposquadra responsabile sarà comunque quello della squadra vincitrice le eliminatorie certamente coadiuvato da quello della squadra gemellata. L'ultima decisione spetta comunque al primo. In questo modo TUTTE le squadre parteciperanno alla finale in un'unica GRANDE FESTA!

L'accesso per il pubblico alle varie manifestazioni è libero e gratuito negli spazi comuni (ad esempio rotonde e passeggiata della "Pietra", tribuna dello Stadio). L'organizzazione non risponde del comportamento del pubblico, degli atti vandalici e/o pericolosi, degli infortuni del pubblico medesimo. E' lasciata ai privati (esercizi commerciali limitrofi o altri in spazi appositi), dietro accordi con l'organizzazione, facoltà di allestire spazi per loro clienti nelle zone di loro proprietà o gestione. Rimane di esclusiva competenza e privilegio dell'ASD Levanto 2006 l'eventuale allestimento di banchi gastronomici o similari nella serata della finale del 19/8. Il pubblico potrà sostenere economicamente l'ASD Levanto 2006 nelle forme da quest'ultima proposte sia per il recupero delle spese organizzative sia come sostegno alle attività sportive stagionali.

A seconda delle squadre partecipanti (massimo 6 per ogni serata, ricordiamo nella finale 6+6 frutto di accoppiamenti/gemellaggi) verranno assegnati i punti al termine di ciascun gioco di ogni serata (6 per il primo classificato per ciascun gioco e così via fino ad 1 per l'ultimo). Ciascuna squadra potrà giocare, solo una volta, il jolly che varrà il raddoppio dei punti. Il questo caso il caposquadra comunicherà, dopo il minuto di consultazione, al conduttore questo desiderio ed indosserà il tipico cappello.

Viene demandata alle Amministrazioni/Organizzazioni locali (Comuni, Pro-Loco, Associazioni) la scelta della squadra per i centri abitati di: Deiva Marina, Framura, Bonassola, Montaretto, Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore, Carrodano, Maissana, Riccò del Golfo, Rocchetta Vara, Zignago, Pignone, Casale, Sesta Godano, Varese Ligure, Brugnato, Borghetto Vara, Beverino. Analogamente per le eventuali squadre fuori territorio e/o di altre aggregazioni.

Levanto, in quanto principale territorio organizzatore, può presentare fino a tre squadre (in caso di partecipazione complessiva massima di 12). Qualsiasi persona si voglia iscrivere dovrà compilare la domanda utilizzando gli stampati presenti al Bar Casinò (top sponsor) o all'Ufficio Turistico di Levanto o negli esercizi pubblici in genere titolari di collaborazione/sponsorizzazione. Gli inserimenti nelle squadre verranno decisi, con principi di equità e per evitare squadre squilibrate, da parte dell'organizzazione. Verranno tenute comunque in considerazione, nei limiti del possibile, le preferenze indicate nelle domande di preiscrizione singola quali; compagni/e di squadra, nome, caposquadra, ecc. Si possono però iscrivere anche intere squadre che saranno vagliate, nella composizione, dall'organizzazione

L'organizzazione stipulerà polizza assicurativa a copertura di eventuali infortuni solo per le persone accreditate e solo durante lo svolgimento dei giochi. Copia della polizza sarà visibile presso il centro operativo (Bar del Casinò) dal giorno dei sorteggi. Non si accettano contestazioni in merito. L'organizzazione non si ritiene responsabile per nulla che non sia connesso con l'esecuzione dei giochi e solo all'interno dei campi di gara. In particolare non si ritiene responsabile per comportamenti non previsti dal presente regolamento. I capisquadra, anche a nome degli altri componenti, con la sottoscrizione dell'apposita richiesta a ciò manlevano l'organizzazione.

Per altre informazioni e/o aggiornamenti è possibile consultare il sito www.levanto2006.it (pagina GSF operativa dal 25/6/12) o telefonare alla Segreteria (Monica, dalle 15 alle l9) 348/0821639.

IL COMITATO ORGANIZZATORE GSF

domenica 24 giugno 2012

"I luoghi del cuore", la promozione turistica passa anche dai nostri click

Da ormai 6 anni il FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano) indice un censimento online sui luoghi più cari agli italiani, richiamandoli anche quest'anno a votare i posti che hanno più a cuore e che vorrebbero fossero preservati. Ecco quello che recita il progetto:

Dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne un futuro è lo scopo de “I Luoghi del Cuore”, il censimento nazionale promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiede ai cittadini di indicare i luoghi che sentono particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future. L’appello è volto alla difesa di tesori piccoli e grandi, più o meno noti, che occupano un posto speciale nella vita di chi li ha a cuore.

Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutta la popolazione, di qualsiasi età e nazionalità, e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio artistico, monumentale e naturalistico;

Attraverso il Censimento il FAI sollecita le Istituzioni locali e nazionali competenti affinché riconoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti delle bellezze del Paese e mettano a disposizione le forze necessarie per salvaguardarle così da rendere possibile il recupero di uno o più beni votati.

Se la prima edizione, lanciata nel 2003, era già stata un grande successo, ricevendo 24.200 segnalazioni, l’edizione successiva ha avuto una crescita decisamente superiore alle aspettative con ben 92.468 segnalazioni giunte nel 2004. Per poter assicurare un’adeguata valutazione e valorizzazione di tali segnalazioni, sono stati introdotti censimenti a cadenza biennale con un tema diverso per ogni edizione. L’idea si è dimostrata efficace: il terzo censimento del 2006, dedicato ai Luoghi di Natura, ha ottenuto ben 120.960 voti e nel 2008, sono pervenute 115.138 segnalazioni per chiedere di cancellare ciò che deturpa i luoghi più amati dagli italiani. Nel 2010 il FAI, a 150 anni dall’unità d’Italia realizzata da Garibaldi, ha chiesto agli italiani di votare l’Italia del loro cuore. La risposta è stata clamorosa: 464.649 segnalazioni ricevute, un risultato straordinario che riconferma l’importanza del censimento. Nel 2012 torna il Censimento i Luoghi del Cuore e quest’anno l’obiettivo è quello di rendere potenzialmente internazionale l’iniziativa chiedendo a tutto il Mondo di partecipare e di segnalare il proprio Luogo italiano del Cuore.


Dal 23 maggio al 31 ottobre 2012 cittadini di ogni nazionalità potranno segnalare il proprio “luogo italiano del cuore”, quel luogo unico, a cui ci si sente legati, che si vuole proteggere e tutelare per sempre.

Si tratta della prima campagna internazionale in 37 anni di storia del FAI, che chiede al mondo un gesto d’amore per il nostro Paese, un gesto di fiducia in noi italiani per riaffermare che l’Italia è la “culla della bellezza e della cultura occidentale”. E’ questo il senso dell’appello del Censimento 2012. Un appello reso possibile grazie alla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Società Dante Alighieri e di molte prestigiose istituzioni con sede all’estero, come Europa Nostra, Order Sons of Italy in America, che conta oltre 600.000 associati negli Stati Uniti, Dipartimento Italiano University of Yale oltre al Corriere Canadese.

Ancora di più quest’anno, quindi, sarà importante mobilitarsi per coinvolgere parenti, amici e conoscenti che condividono lo stesso amore per l’Italia per raccogliere più segnalazioni possibili, anche valicando i confini nazionali: quante più persone si mobilitano spontaneamente per un luogo, infatti, tanto più il FAI può agire nel concreto per dare seguito alla segnalazione, sollecitando le Istituzioni locali e nazionali competenti affinché mettano a disposizione le forze necessarie per salvaguardarlo, o intervenendo direttamente, quando possibile, nel suo recupero.

Non perdete l’opportunità di far conoscere a tutti il luogo italiano che più amate! Perché la bellezza non ha confini ed è nostro dovere preservarla per sempre e per tutti.


Andate su www.iluoghidelcuore.it e segnalate tutte le località che amate, mi raccomando! :-)

 


venerdì 15 giugno 2012

La "tessera del pane", un'ottima iniziativa eco-solidale

In tempi di crisi è risaputo, le idee si moltiplicano e l'uomo s'ingegna in ogni modo su come sopperire alle varie difficoltà quotidiane.
Alcuni mesi fa avevo visto un servizio che faceva vedere come in alcune città italiane, ogni sera poco prima della chiusura di panifici, pasticcerie e alcuni bar, il personale della Caritas passasse a ritirare il cibo che sarebbe destinato a finire nella spazzatura, per portarlo nelle mense e renderlo così ancora commestibile. Ma c'è chi ha fatto di più, grazie ad un'idea del direttore della Caritas Don Enrico Feroci e alla collaborazione del presidente dei panificatori romani, Giancarlo Giambarresi, si sta cercando di dare nuove possibilità a tutte quelle persone che in questo periodo difficile, hanno problemi economici e che anche comprare il pane o alimenti di prima necessità, spesso si trasforma in una pesante rinuncia.
In pratica anzichè ritirare ogni giorno solo a Roma circa 200 quintali di prodotti da forno invenduti che poi le varie associazioni dovrebbero distribuire nei loro centri, Don Feroci ha suggerito l'istituzione della "tessera del pane" in modo che gli interessati possano passare direttamente alla chiusura dei negozi più vicini a loro a ritirare gratuitamente il pane. In questa maniera si raggiungerebbe un doppio scopo, quello di sfamare chi ha veramente fame ed evitare di intasare i cassonetti dell'immondizia, già straripanti di tutti gli scarti più o meno riciclati. Ma non solo, tutto ciò renderebbe meno complessa la rete di aiuti, visto che si abbasserebbe notevolmente il costo del trasporto del cibo e si agevolerebbero tutti coloro che vivono lontani dai punti di raccolta.
L'auspicio è che questa iniziativa possa essere trasferita anche ad altri alimenti che deteriorabili o vicini alla scadenza, andrebbero sprecati e gettati nei cassonetti.
Chissà se di questi progetti se n'è mai parlato anche nelle nostre piccole realtà, chissà se qualcuno a fine giornata già provvede alla raccolta del pane, della focaccia, della pizza, considerando che il cibo sprecato c'è ovunque così come ovunque ci sono persone bisognose che non vedono l'ora che qualcuno, oltre che alla grande umanità, anche grazie al suo intuito, possa rendere un pò meno tristi le loro giornate.

lunedì 11 giugno 2012

Bagni pubblici a Levanto: una storica e vergognosa mancanza

Non so da quanti anni se ne parli, da quanti anni l'amministrazione di turno li prometta, fatto sta che siamo nel 2012, sta per arrivare l'ennesima stagione estiva e Levanto, che da un bacino di 5-6mila persone passerà a doverne gestire 4 volte tanto, ancora una volta non avrà sull'intero territorio comunale, nemmeno un bagno pubblico, inteso come servizio igienico, ovviamente.
Usare la parola scandaloso o vergognoso ormai diventa riduttivo e superfluo, la cosa triste è che non appena si avvicinano le elezioni questo ed altri argomenti "sensibili" tornano ogni volta in auge, ma della loro realizzazione non se ne parla.
E pensare che installare un paio di questi servizi igienici, nel centro di Levanto, non graverebbe così pesantemente sulle casse (vuote?) comunali, anzi, io da ignorante me li sono andati a cercare e sul sito più famoso del mondo di aste, Ebay, li ho trovati. Nel seguente link (http://www.ebay.it/itm/Bagno-chimico-portatile-per-manifestazioni-stazioni-raduni-eventi-sportivi-/280774589501?pt=Sanitari&hash=item415f783c3d) potete controllare di persona che un bagno chimico costa poco più di 1.000 euro, considerando che ce ne vorrebbero almeno un paio, ad esagerare il Comune potrebbe arrivare a sfiorare i 3mila euro, cifra abbordabilissima. Non credete?
Che dite, facciamo una colletta e li "regaliamo" al nostro Comune?
Magari è la volta buona che non vediamo più urinare, soprattutto le persone anziane, in mezzo ai giardini pubblici in pieno giorno, davanti a centinaia di bambini o peggio, sotto i portici di Piazza Cavour o dietro le automobili sul lungomare.
Vabbè, giusto per rispolverare un pò la cronaca locale di qualche anno fa, leggetevi cosa scriveva la giornalista Valentina Boracchia nell'ottobre di quasi 7 anni fa e vediamo se lanciando l'ennesimo appello riusciamo ad arrivare dritti a chi deve decidersi una volte per tutte a dare un segno di civiltà e soprattutto un servizio pubblico che in una località turistica è più che necessario (Bonassola ce l'ha, tanto per non andare lontani...)

Toilette sotto l'ex-viadotto
LEVANTO Il Comune ha deciso finalmente di realizzare un bagno pubblico per turisti e residenti
Il servizio sarà gestito da cooperativa di anziani
...
C' è chi saltella nervosamente in attesa di trovare uno sfogo ai propri bisogni fisiologici. E chi, con scarso senso civico, si "arrangia": basti dare un'occhiata all'ingresso delle gallerie dell'ex viadotto ferroviario a Vallesanta oppure spostarsi nella zona dei portici della Loggia medievale, proprio nel cuore del borgo antico. Ma nella maggioranza dei casi, i cittadini sono costretti ad entrare nell'unico luogo in grado di garantire una toilette vera, ossia il bar. Un argomento solo apparentemente ridanciano che il Comune di Levanto ha deciso di affrontare in vista della stagione balneare 2006.
«Prenderemo in considerazione l'ipotesi di risolvere il problema che interessa soprattutto la nostra cittadina nella stagione turistica entro la prossima estate, - annuncia il sindaco Maurizio Moggia, che prossimamente presenterà l'istanza ai componenti della sua giunta - realizzando proprio nel centro del paese un bagno pubblico». Da quando il vecchio caro vespasiano non c'è più, insomma, negli anni sono cresciute le proteste dei villeggianti, le lamentele dei titolari di bar ed altri esercizi pubblici, che si trovano costantemente assediati da chi lamenta bisogni impellenti, spesso senza consumare. Ma non solo. Le segnalazioni sono arrivate anche da parte dei responsabili dei sindacati dei pensionati della Riviera, che hanno sottolineato le difficoltà patite soprattutto dalle persone anziane a causa della mancanza di una toilette in paese. Il problema è stato sempre quello della cronica mancanza di fondi; ma ora l'amministrazione comunale levantese ha deciso di puntare a risolvere definitivamente la questione.
«L'intenzione è quella di individuare un sito dove accogliere i servizi igienici tra le arcate dell'ex viadotto ferroviario in piazza Colombo, - spiega il primo cittadino - pensiamo ad una struttura in muratura che non abbia alcun impatto ambientale negativo in una zona centralissima come quella alle porte della passeggiata a mare». Un progetto a breve scadenza, dunque (il Comune intende inserire l'investimento nella prossima manovra di bilancio); e la cui gestione potrebbe essere affidata proprio agli anziani residenti nella cittadina. «Una sorta di cooperativa di anziani potrebbe occuparsi dei nuovi servizi igienici che intendiamo realizzare, - aggiunge Moggia - per loro sarebbe una possibilità di rendersi utili, una nuova risposta dopo quella che abbiamo già dato loro negli anni scorsi con la costruzione del centro per la terza età, al piano terra del Palazzo comunale».

Valentina Boracchia
12/10/2005
 

sabato 2 giugno 2012

Terremoti: così il Giappone ha vinto la sfida

Qui di seguito riporto un articolo dell'aprile 2009, pochi giorni dopo il terribile terremoto dell'Aquila. Si parla di come una nazione a rischio elevato come il Giappone sia riuscita da tempo a limitare i danni mentre noi, ancora oggi 3 anni dopo, dobbiamo per l'ennesima volta fare la conta di vittime e di centinaia di milioni di euro di danni. Ovviamente abbiamo ancora nelle nostre menti quello che successe proprio in Giappone poco più di 1 anno fa, l'11 marzo 2011, sisma di 8,9 gradi della Scala Richter (il più potente al mondo che la storia umana recente ricordi), tsunami, catastrofe nucleare e oltre 15mila morti. Ciò non significa che i giapponesi non possano insegnarci qualcosa, anzi, troverete nell'articolo interessanti spunti di riflessione che ancora oggi, ahinoi, sono ancora molto attuali. In coda all'articolo trovate un video che dimostra la simulazione della scossa di 7,5 gradi della scala Richter all'interno del Heartquake Engineering Research Center di Yogo in Giappone, un enorme hangar dove i tecnici hanno costruito un edificio di sette piani con basamento in acciaio e struttura in legno per verificarne la tenuta.

Un terremoto di 7° grado della scala Richter, nell'Appennino meridionale provocherebbe tra i 5 e gli 11mila morti, in Giappone solamente 50 persone perderebbero la vita. Un sisma ancora più violento (intensità 7,5) in Calabria causerebbe tra le 15 e le 32mila vittime, appena 400 in una metropoli popolata da milioni di abitanti come Tokyo.

A fare la stima dei possibili danni di un identico sisma in Italia o in Giappone è uno studio di Alessandro Martelli, che insegna "costruzioni in zona sismica" all'università di Ferrara, dirige la sezione "prevenzione rischi naturali" all'Enea ed è presidente dell'Associazione nazionale di ingegneria sismica. "In Giappone un terremoto come quello dell'Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale" dice. "E invece da noi l'applicazione della legge che impone criteri antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene rimandata in continuazione".

Il "segreto" del Giappone (ma anche di California, Messico, Turchia, Nuova Zelanda) sta in tecnologie come i cuscinetti antisismici disposti alla base degli edifici, l'uso di acciai molto più elastici del normale, la fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più resistenti alle fratture, apparecchi detti "dissipatori" che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano e l'altro degli edifici più a rischio.

"Non esiste terremoto in grado di far crollare un palazzo costruito adottando tutti i dispositivi dell'ingegneria antisismica" sottolinea Rui Pinho, che insegna meccanica strutturale all'università di Pavia ed è responsabile del settore rischio sismico all'European Centre for training and research in earthquake engineering. "Lo provano i casi di California e Giappone, dove sismi molto potenti provocano danni limitati".

In Italia un censimento degli edifici più o meno resistenti ai sismi esiste, ed è in mano tra gli altri alla Protezione Civile. Viene però classificato tra i "dati sensibili" e non è reso pubblico. "Divulgarlo potrebbe generare paure ingiustificate tra la popolazione" spiega Pinho. Secondo cui a subire i danni maggiori durante un sisma sono soprattutto gli edifici in muratura ("Solo il 10% dei palazzi che crollano sono di cemento armato") e l'80% delle strutture edilizie italiane è in grado di uscire indenne da un evento come quello abruzzese. "A crollare per una magnitudo 5 o 6 è lo 0,5% degli edifici" dice l'ingegnere di Pavia. "Una percentuale piccola, eppure l'evento è così disastroso da lasciare difficilmente sopravvissuti".                                       


La "vulnerabilità" degli edifici dell'Aquila, in particolare dell'ospedale San Salvatore, non è passata inosservata nemmeno alle Nazioni Unite. Dopo che un sisma classificato come "di intensità moderata" ha distrutto parte dell'Abruzzo, l'agenzia dell'Onu per la prevenzione delle catastrofi ci ha ricordato il dovere di adottare di più i criteri antisismici. "Costruire un edificio nuovo nel rispetto delle norme antisismiche fa lievitare la fattura del 3-5 per cento. Risparmiare una cifra ridicola e non rispettare le norme di sicurezza è un gesto criminale" ha detto lunedì Pascal Peduzzi, consigliere scientifico dell'agenzia Onu basata a Ginevra "International Strategy for Disaster Reduction". Ieri gli ha fatto eco il direttore dell'Isdr, Salvano Briceno: "Gli ospedali avrebbero dovuto essere rafforzati meglio, riducendo la portata della catastrofe. Si tratta di edifici essenziali, che bisogna rafforzare in modo prioritario". Il San Salvatore "è stato costruito 15 anni fa, quando già si disponeva delle informazioni tecniche" per difendersi dalla violenza delle onde sismiche.

"L'Italia - secondo Pinho - ha una normativa e un livello della ricerca che sono all'avanguardia nel mondo. Il vero punto debole è l'applicazione delle leggi". Per iniziare a costruire le scuole con criteri anti-terremoto, in Italia, c'è voluta la tragedia di San Giuliano. "Quell'istituto, il primo in Italia, ora è stato ricostruito con un isolamento sismico alle fondamenta. Altre 15 scuole attualmente sono in costruzione con la stessa tecnica, di cui sei solo in Toscana" spiega Martelli.

Alle lungaggini della politica, in Italia si sovrappone una storia edilizia lunga e stratificata. "Abbiamo edifici di centinaia o migliaia di anni - sottolinea Giampaolo Cavinato, ricercatore dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr. "A volte si è ricostruito sulle rovine di edifici distrutti, e perfino capire come sono fatte le fondazioni diventa difficile".