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venerdì 19 agosto 2016

Pubblicate le analisi ARPAL del 19 luglio scorso: valori quadrupli oltre il consentito

Come si suol dire "meglio tardi che mai", ecco che ad un mese di distanza e prossimi al nuovo campionamento, l'ARPAL ha finalmente pubblicato i dati relativi alle analisi effettuate in mare il 19 luglio scorso, quello che fece scattare il divieto di balneazione nella zona dello stabilimento del Casinò il 20 e 21 luglio.
Come vedete i valori sballati riguardavano l'escherichia coli che quel giorno erano oltre 2.000 MPN per 100 ml, ossia 4 volte oltre il limite consentito dalla legge (500 MPN/100 ml). Ma cos'è l'escherichia coli?
La normativa presta particolare attenzione alla concentrazione di escherichia coli, una delle principali specie di batteri coliformi che vivono, in simbiosi, nella parte inferiore dell’intestino dell’uomo e degli altri animali a sangue caldo, uccelli e mammiferi. Questi microbi sono necessari all’ospite per il corretto processo digestivo e perché rilasciano vitamine, soprattutto del gruppo B. Ci sono situazioni in cui ceppi mutati di escherichia coli possono provocare malattie nell’uomo e negli animali ma per fortuna ciò è molto raro; normalmente, infatti, l’escherichia coli è innocua per l’uomo. A questo punto, però, in molti potranno domandarsi: “Perché mai spendere tempo ed energia per scoprirne e quantificarne la presenza nelle acque di balneazione?”.
La ricerca di questi batteri è effettuata essenzialmente perché la loro presenza segnala condizioni di fecalizzazione. Dal momento che l’uomo emette miliardi di batteri per grammo di feci, l’escherichia coli è assunto come principale indicatore di contaminazione fecale, insieme agli enterococchi fecali, e ci consente di stimare il rischio igienico-sanitario legato alla possibilità di contrarre malattie a propagazione oro-fecale (da virus, elminti, salmonelle, leptospire, eccetera). Più è alto il contenuto in escherichia Coli e in enterococchi fecali e più è probabile che vi siano germi patogeni.
Se dovessimo ricercare nelle acque tutti i possibili patogeni in grado di provocare infezioni, dovremmo però impiegare un nutrito stuolo di tecnici, attrezzature sofisticate e costose, e tanto (troppo) tempo prima di poter disporre di risultati. Con l’analisi dei soli “comuni” batteri fecali, invece, misuriamo indirettamente e con maggiore speditezza il rischio sanitario che, se risulta consistente, fa scattare il divieto di balneazione.
Da quanto abbiamo sinora detto, si comprende che la normativa che disciplina la materia della balneazione delle acque è di tipo squisitamente sanitario piuttosto che ambientale. Ne deriva che quando sulla base delle analisi condotte per la balneazione riscontriamo dati positivi relativi a un’area di mare, di lago o a un tratto di fiume, non è comunque corretto dire che il mare, il lago o il fiume “stanno bene”, che “sono puliti” (si potrebbe pensare, addirittura, “puliti da qualsiasi inquinante”, come lascerebbe intendere l’assegnazione delle cosiddette “bandiere blu”): questi giudizi positivi consentono semplicemente di affermare che lì è igienicamente sicuro fare il bagno.
La legge della balneazione non si occupa della condizione ecologica complessiva del mare, ma tratta il mare come se fosse una piscina. Per determinare lo stato di salute complessivo del mare (o di un lago o di un tratto di fiume) sono richieste indagini ben più complesse e che poco hanno a che fare con la balneazione. Anzi, potrebbero verificarsi situazioni paradossali: se in una zona di mare si spargessero potenti disinfettanti come l’ipoclorito di sodio, i risultati delle analisi per la balneazione fornirebbero risultati buonissimi perché sono eliminati i batteri fecali, ma avremmo ucciso anche tutte le forme di vita dell’ambiente irrorato. In questo caso il massimo della desiderabilità per la balneazione corrisponderebbe al massimo della negatività ecologica o addirittura al disastro ambientale.
Per la balneazione la norma nazionale di riferimento è il Decreto Legislativo 116/08, che recepisce la Direttiva 2006/7/CE. La norma tecnica applicativa è il D.M. 30/3/2010, che sancisce che la valutazione sia effettuata sulla base dei soli parametri batteriologici Escherichia coli ed enterococchi intestinali, indicatori di contaminazione fecale, che i controlli abbiano frequenza mensile, da aprile a settembre, in base ad un calendario prestabilito, che la valutazione venga effettuata secondo un calcolo statistico e le acque siano classificate sulla base dei dati delle ultime 3-4 stagioni balneari. Il divieto di balneazione per un sito e la sua revoca avvengono a seguito di esito sfavorevole e favorevole di una sola analisi.
La presenza di Escherichia coli e di enterococchi è legata all’esistenza di scarichi diretti di fognature non depurate oppure scarichi mal depurati o mal disinfettati.
Il processo di disinfezione delle acque reflue è un trattamento finalizzato a ridurre la concentrazione di batteri, virus e parassiti potenzialmente pericolosi per la salute, ad un livello che assicuri un'adeguata sicurezza igienica delle acque. La disinfezione dei reflui è sempre necessaria per la prevenzione delle malattie e diventa fondamentale ed ineludibile soprattutto in situazioni in cui l’effluente contiene elevate quote di reflui provenienti da ospedali o cliniche.

sabato 13 agosto 2016

RAI e Levanto, la storia infinita di un matrimonio che non s'ha da fare

In questi giorni che ci sono le Olimpiadi è più evidente che mai il buco "digitale" che abbiamo a Levanto, da anni qui nel borgo e pure nella vallata, non si vedono altro che 4 soli canali su un totale di 15: RAI 1, RAI2, RAI3, RAI news. 
Non si capisce cosa sia il vero motivo che ci impedisce di vedere tutto il resto, considerato che il canone lo paghiamo per intero come gli altri italiani, ma qui no, si paga per avere un servizio parziale, molto parziale. E non mi si venga a dire che è "la tassa sul possesso del televisore", il canone si chiama canone RAI perché foraggia ogni anno quest'azienda. Per cui sarebbe l'ora che la nostra cittadina, a cominciare dal sindaco, si mobilitasse per poter fruire interamente di un servizio pubblico visto che per colpa di questo disservizio, molti di noi ormai da tempo immemore, sono costretti a pagare pay per view per poter avere qualche canale decente, a cominciare da quelli per i bambini che, visto che non si vedono ne RAI gulp ne RAI Yoyo, e che sui canali digitali in chiaro delle varie tv commerciali c'è ben poco, l'alternativa resta sempre un costoso abbonamento a Mediaset Premium o SKY. Probabilmente questo "buco" dei canali RAI va bene ad alcune persone, ma nel 2016, anno in cui questa tassa è diventata obbligatoria per legge per tutti, credo che esigere la visione di tutti i canali sia sacrosanto.
Ce la faremo finalmente ad avere sistemata questa annosa questione?
Anche perché sfido chiunque ad andare al ristorante, ordinare un antipasto piuttosto che un primo, un secondo e un dolce, e poi sentirsi presentare il conto con tutte le voci del menù. Voi paghereste mai per qualcosa che non vi è stato servito?
Più o meno questo è quello che succede ormai da 10 anni con il canone RAI a Levanto.
Ma anche basta.

venerdì 5 agosto 2016

Proposta per Carnevale di Ferragosto: bagni chimici nel centro cittadino

Da ormai diversi anni durante il periodo estivo l'evento clou di Levanto non è più la Festa del Mare di San Giacomo ma bensì il Carnevale di Ferragosto, una parata colorata al ritmo di musica di ogni genere per le vie del centro cittadino.
Considerato l'afflusso enorme di turisti provenienti non solo dalle zone limitrofe, ma anche da città lontane, propongo di mettere in alcune zone del centro diversi gabinetti pubblici chimici, alla luce del fatto che ogni anno, nelle ore seguenti alla festa e in particolare la mattina dopo, numerose vie di Levanto (soprattutto vicoli del centro storico) vengono usati come latrine a cielo aperto.
Magari se quest'anno riusciamo a mettere qualche gabinetto chimico, quelli che la facevano per la strada riusciranno a farla dentro il luogo apposito e evitiamo così di risvegliarci la mattina di San Rocco (altra giornata campale con fiera sempre nel centro cittadino) con diverse zone imbrattate.
Ce la faremo a sto giro a dare un segno di civiltà predisponendo quelli che da sempre sono servizi basilari in una località turistica e che ad oggi ancora non esistono?
Con la speranza che presto la cittadina possa avere dei servizi igienici pubblici, magari vicini a Piazza Staglieno dove solitamente si concentrano maggiormente le persone di ogni età, almeno organizziamoci al meglio quando si organizzano eventi come quello del Carnevale che riempiono di persone la nostra bella Levanto. Il decoro urbano passa anche e soprattutto dai servizi che offriamo a chi viene a visitarci.

martedì 2 agosto 2016

Che fine ha fatto l'ultimo prelievo dell'ARPAL? (quello del divieto di balneazione)

Da ormai un paio di settimane sul sito dell'ARPAL non c'è traccia dell'analisi delle acque marine davanti allo stabilimento del Casinò, era il 20 luglio e quel pomeriggio con ordinanza immediata del sindaco Agata, venne vietata la balneazione dal pennello del rio Gavazzo sino al torrente Cantarana, in pratica tutto lo specchio acqueo davanti al principale (e più caro) stabilimento balneare di Levanto, il Casinò.



Per 2 giorni residenti e turisti non poterono fare il bagno in quel tratto, la cosa che alcuni fecero notare è che proprio questo pezzo di lungomare è anche l'unico di tutta la baia di Levanto a non aver ricevuto la bandiera blu, sarà un caso?
Ad ogni modo dopo ormai 2 settimane da quell'evento, non si trova online il riscontro di quel prelievo, che sarebbe così utile per capire quali valori fossero risultati irregolari.
Curiosando tra altre zone dove l'ARPAL esegue i campionamenti, ho trovato quello del comune di Ameglia dove pochi mesi fa venne emesso il divieto di balneazione e fu però pubblicato il prelievo fuori dai limiti, come potete vedere nelle foto qui sotto ho indicato i valori sballati di enterococchi e escherichia coli che in quel caso era notevolmente oltre i limiti.
Speriamo quindi di poter conoscere anche l'esito del prelievo del Casinò, così da sapere quali furono le cause di quel divieto inaspettato augurandoci che sia anche l'unico di questa stagione.