In My Place

martedì 29 novembre 2016

Cancellarsi da internet in un click: il sito che fa pulizia dei nostri profili online

Tra forum, newsletter e servizi in abbonamento, ogni giorno riceviamo centinaia di email inutili. Il nostro nome poi continua a girare all'interno di servizi a cui ci eravamo iscritti solo per fare una prova o a cui avevamo aderito così tanti anni fa che neanche li ricordiamo più. Il risultato è un pattume digitale equivalente alle chiamate inopportune dei call center, decine e decine di missive che non vogliamo ma non sappiamo come fermare. Cancellarsi singolarmente da ogni servizio può richiedere giorni ma ora un sito ci viene in aiuto: www.deseat.me


Made in Svezia
Ideato dagli svedesi Wille Dahlbo e Linus Unnebäck, è stato progettato appositamente per «ripulire la nostra presenza online» come dicono gli autori stessi. Il servizio permette di vedere tutti i siti in cui abbiamo un account per poi cancellarci definitivamente. Il suo maggior pregio è la semplicità. Basta entrare nel sito, mettere la propria mail e la password per accedere alla lunga lista di servizi a cui siamo iscritti. Deseat.me riesce a scovare cose di cui avevamo totalmente perso le tracce e, tramite un'interfaccia utente chiara e pulita, ci fa scegliere se cancellarci o meno dal servizio con un clic. La voce «keep» manterrà l'iscrizione al tale sito o newsletter, «add to delete queue» farà partire il processo di cancellazione in modo automatico e noi non dovremo fare altro.

Solo con gmail
A quanto dicono gli autori, Deseat.me è sicuro perché gira direttamente sul computer dell'utente e non sui loro server. L'email e la password che inseriamo quindi non andranno in mano a dei malintenzionati: non dimentichiamoci che la prima causa di intrusione nella nostra vita digitale è il phishing, l'inserimento dei nostri dati su siti malevoli che la registrano e la usano per i loro scopi. «In pratica l'unica cosa che ci stai dicendo è quali account vuoi cancellare», dicono Dahlbo e Unnebäck, il servizio poi sfrutta il protocollo di sicurezza di Google che non permette agli sviluppatori di avere accesso ai dati degli utenti. Proprio per questo motivo però, al momento Deseat.me funziona solo con gli account di Gmail, il servizio di posta di Big G. I servizi a cui ci siamo iscritti con altri account non compariranno nella lista e dovremo cancellarli uno a uno. Ma in fondo, se non li ricordiamo, non abbiamo neanche un motivo valido per cancellarci da essi.

venerdì 25 novembre 2016

Lotta in 5 mosse contro hacker e spionaggio online



La lista dei dispositivi tecnologici che impediscono a chiunque di spiarvi sta diventando sempre più corta. L'ultimo oggetto ad essere depennato sono state le cuffie: un gruppo di ricercatori israeliani ha infatti trovato il modo per trasformarle in microfoni con i quali registrare tutto ciò che dite grazie ad un malware chiamato "Speak(a)r".
Il malware consente di registrare l'audio ambientale intorno alle cuffie anche quando il microfono è disattivato o è stato addirittura rimosso: la cosa più inquietante è infatti che in questo modo gli speaker nelle cuffie diventano microfoni.
Come sa chiunque con qualche competenza di elettronica non è una novità che le cuffie possano essere usate come microfono: come spiegato in uno studio consultabile su Arxiv, i ricercatori hanno pensato di sfruttare la cosa registrando audio (input) anche se il dispositivo è collegato tramite una presa di output.
I ricercatori hanno utilizzato una caratteristica poco conosciuta dei chip audio codec di RealTek con un paio di cuffie Sennheiser: "I chip Realtek sono così comuni che l'attacco funziona su praticamente qualsiasi computer desktop, sia che utilizzi Windows o MacOS, ed anche sulla maggior parte dei portatili", hanno spiegato gli scienziati a Wired.
L'aspetto più preoccupante è che, secondo i ricercatori, è probabile che sia possibile hackerare nello stesso modo anche cuffie che utilizzano chip audio codec diversi, cosa che richiederebbe una loro riprogettazione e sostituzione nei dispositivi attuali e futuri per evitare che il problema si perpetui nel tempo.
Sono in effetti tantissimi gli oggetti tecnologici che praticamente tutti abbiamo in casa e che, come mostrato da questa ultima ricerca, possono essere hackerati per spiarci in qualche modo. Tenuto conto che in futuro la situazione potrebbe anche peggiorare, vediamo quali sono i 5 oggetti che più vi mettono a rischio che qualcuno si intrufoli nella vostra vita. 

1. Computer
Sembrerà banale, ma ancora oggi sono più che frequenti i casi nei quali degli hacker riescono a fare disastri nella vita di una persona violando il suo computer. Molto spesso operazioni imprudenti (non aggiornare l'antivirus, scegliere password troppo semplici e sempre uguali per tutti i servizi internet, ecc) possono portare a conseguenze gravi se un pirata informatico decide di prenderci come obiettivo.

2. Smartphone
Sotto molti aspetti, tramite uno smartphone siamo anche più vulnerabili che con un computer: tanto per fare un esempio, provate a fare un sondaggio su quanti dei vostri amici sappiano che si può (e si deve) installare un antivirus anche sul proprio cellulare. Tra i dati che Google raccoglie grazie al vostro smartphone c'è anche quello relativo alla vostra posizione: magari Google non farà nulla con questa informazione, ma forse ad un malintenzionato che sa che siete in vacanza qualcosa di brutto potrebbe venire in mente.

3. Webcam
Persino uno come Mark Zuckerberg, che come password per quasi tutti i suoi account sui social network (escluso quello Facebook) ha scelto come password "dadada", sa che le webcam, sia quelle esterne che quelle integrate nei portatili, sono hackerabili senza eccessive difficoltà e che possono essere utilizzate per scopi decisamente illeciti: fate come Zuck e copritela quando non la usate.

4. Elettrodomestici
Il futuro della tecnologia, quasi tutti sono concordi su questo, è l'Internet delle Cose, altrimenti detto Internet of Things o semplicemente IoT: elettrodomestici e sistemi di gestione della casa (antifurto, condizionamento, apertura e chiusura porte, ecc) connessi fra loro e, grazie alla rete, anche al legittimo proprietario della casa. Il problema è che gli esperti di sicurezza sempre più spesso mettono in guardia dai rischi insiti nell'avere così tante "porte d'accesso" pronte per i malintenzionati che vorrebbero infilarsi nella nostra rete domestica tramite il Wi-Fi.

5. Tastiere e mouse wireless
Le tastiere ed i mouse wireless possono essere molto comodi e, diciamoci la verità, darci l'impressione di essere super hi-tech. Il problema è che si tratta di dispositivi che facilitano di molto l'accesso ad un malintenzionato a portata della nostra rete wireless. Inoltre, salvo che le informazioni scambiate col computer non vengano criptate, è molto difficile difendersi da questo problema. Il che significa a sua volta che un hacker potrebbe sapere cosa state digitando in ogni momento, ivi comprese le vostre preziose password.