In My Place

sabato 10 dicembre 2016

martedì 29 novembre 2016

Cancellarsi da internet in un click: il sito che fa pulizia dei nostri profili online

Tra forum, newsletter e servizi in abbonamento, ogni giorno riceviamo centinaia di email inutili. Il nostro nome poi continua a girare all'interno di servizi a cui ci eravamo iscritti solo per fare una prova o a cui avevamo aderito così tanti anni fa che neanche li ricordiamo più. Il risultato è un pattume digitale equivalente alle chiamate inopportune dei call center, decine e decine di missive che non vogliamo ma non sappiamo come fermare. Cancellarsi singolarmente da ogni servizio può richiedere giorni ma ora un sito ci viene in aiuto: www.deseat.me


Made in Svezia
Ideato dagli svedesi Wille Dahlbo e Linus Unnebäck, è stato progettato appositamente per «ripulire la nostra presenza online» come dicono gli autori stessi. Il servizio permette di vedere tutti i siti in cui abbiamo un account per poi cancellarci definitivamente. Il suo maggior pregio è la semplicità. Basta entrare nel sito, mettere la propria mail e la password per accedere alla lunga lista di servizi a cui siamo iscritti. Deseat.me riesce a scovare cose di cui avevamo totalmente perso le tracce e, tramite un'interfaccia utente chiara e pulita, ci fa scegliere se cancellarci o meno dal servizio con un clic. La voce «keep» manterrà l'iscrizione al tale sito o newsletter, «add to delete queue» farà partire il processo di cancellazione in modo automatico e noi non dovremo fare altro.

Solo con gmail
A quanto dicono gli autori, Deseat.me è sicuro perché gira direttamente sul computer dell'utente e non sui loro server. L'email e la password che inseriamo quindi non andranno in mano a dei malintenzionati: non dimentichiamoci che la prima causa di intrusione nella nostra vita digitale è il phishing, l'inserimento dei nostri dati su siti malevoli che la registrano e la usano per i loro scopi. «In pratica l'unica cosa che ci stai dicendo è quali account vuoi cancellare», dicono Dahlbo e Unnebäck, il servizio poi sfrutta il protocollo di sicurezza di Google che non permette agli sviluppatori di avere accesso ai dati degli utenti. Proprio per questo motivo però, al momento Deseat.me funziona solo con gli account di Gmail, il servizio di posta di Big G. I servizi a cui ci siamo iscritti con altri account non compariranno nella lista e dovremo cancellarli uno a uno. Ma in fondo, se non li ricordiamo, non abbiamo neanche un motivo valido per cancellarci da essi.

venerdì 25 novembre 2016

Lotta in 5 mosse contro hacker e spionaggio online



La lista dei dispositivi tecnologici che impediscono a chiunque di spiarvi sta diventando sempre più corta. L'ultimo oggetto ad essere depennato sono state le cuffie: un gruppo di ricercatori israeliani ha infatti trovato il modo per trasformarle in microfoni con i quali registrare tutto ciò che dite grazie ad un malware chiamato "Speak(a)r".
Il malware consente di registrare l'audio ambientale intorno alle cuffie anche quando il microfono è disattivato o è stato addirittura rimosso: la cosa più inquietante è infatti che in questo modo gli speaker nelle cuffie diventano microfoni.
Come sa chiunque con qualche competenza di elettronica non è una novità che le cuffie possano essere usate come microfono: come spiegato in uno studio consultabile su Arxiv, i ricercatori hanno pensato di sfruttare la cosa registrando audio (input) anche se il dispositivo è collegato tramite una presa di output.
I ricercatori hanno utilizzato una caratteristica poco conosciuta dei chip audio codec di RealTek con un paio di cuffie Sennheiser: "I chip Realtek sono così comuni che l'attacco funziona su praticamente qualsiasi computer desktop, sia che utilizzi Windows o MacOS, ed anche sulla maggior parte dei portatili", hanno spiegato gli scienziati a Wired.
L'aspetto più preoccupante è che, secondo i ricercatori, è probabile che sia possibile hackerare nello stesso modo anche cuffie che utilizzano chip audio codec diversi, cosa che richiederebbe una loro riprogettazione e sostituzione nei dispositivi attuali e futuri per evitare che il problema si perpetui nel tempo.
Sono in effetti tantissimi gli oggetti tecnologici che praticamente tutti abbiamo in casa e che, come mostrato da questa ultima ricerca, possono essere hackerati per spiarci in qualche modo. Tenuto conto che in futuro la situazione potrebbe anche peggiorare, vediamo quali sono i 5 oggetti che più vi mettono a rischio che qualcuno si intrufoli nella vostra vita. 

1. Computer
Sembrerà banale, ma ancora oggi sono più che frequenti i casi nei quali degli hacker riescono a fare disastri nella vita di una persona violando il suo computer. Molto spesso operazioni imprudenti (non aggiornare l'antivirus, scegliere password troppo semplici e sempre uguali per tutti i servizi internet, ecc) possono portare a conseguenze gravi se un pirata informatico decide di prenderci come obiettivo.

2. Smartphone
Sotto molti aspetti, tramite uno smartphone siamo anche più vulnerabili che con un computer: tanto per fare un esempio, provate a fare un sondaggio su quanti dei vostri amici sappiano che si può (e si deve) installare un antivirus anche sul proprio cellulare. Tra i dati che Google raccoglie grazie al vostro smartphone c'è anche quello relativo alla vostra posizione: magari Google non farà nulla con questa informazione, ma forse ad un malintenzionato che sa che siete in vacanza qualcosa di brutto potrebbe venire in mente.

3. Webcam
Persino uno come Mark Zuckerberg, che come password per quasi tutti i suoi account sui social network (escluso quello Facebook) ha scelto come password "dadada", sa che le webcam, sia quelle esterne che quelle integrate nei portatili, sono hackerabili senza eccessive difficoltà e che possono essere utilizzate per scopi decisamente illeciti: fate come Zuck e copritela quando non la usate.

4. Elettrodomestici
Il futuro della tecnologia, quasi tutti sono concordi su questo, è l'Internet delle Cose, altrimenti detto Internet of Things o semplicemente IoT: elettrodomestici e sistemi di gestione della casa (antifurto, condizionamento, apertura e chiusura porte, ecc) connessi fra loro e, grazie alla rete, anche al legittimo proprietario della casa. Il problema è che gli esperti di sicurezza sempre più spesso mettono in guardia dai rischi insiti nell'avere così tante "porte d'accesso" pronte per i malintenzionati che vorrebbero infilarsi nella nostra rete domestica tramite il Wi-Fi.

5. Tastiere e mouse wireless
Le tastiere ed i mouse wireless possono essere molto comodi e, diciamoci la verità, darci l'impressione di essere super hi-tech. Il problema è che si tratta di dispositivi che facilitano di molto l'accesso ad un malintenzionato a portata della nostra rete wireless. Inoltre, salvo che le informazioni scambiate col computer non vengano criptate, è molto difficile difendersi da questo problema. Il che significa a sua volta che un hacker potrebbe sapere cosa state digitando in ogni momento, ivi comprese le vostre preziose password.

lunedì 24 ottobre 2016

Levanto: Orari, turni e ferie delle Farmacie per l'anno 2017

Il comune di Levanto con ordinanza n.76 del 19 c.m. ha pubblicato la lista completa degli orari di apertura, chiusura, dei turni e delle ferie delle 4 farmacie levantesi (Centrale, Moderna, Bardellini, Zoppi) per l'anno 2017, un documento importante da tenere sempre a portata di mano in caso di qualsiasi necessità.

sabato 8 ottobre 2016

Ecco il nuovo orario dei treni da Levanto a La Spezia valido sino al 1° novembre

Qui di seguito trovare il nuovo orario dei treni nella linea tra Levanto e La Spezia, in vigore da domenica 9 ottobre sino al 1° novembre prossimo.
(cliccate sulla foto per ingrandirla)

sabato 10 settembre 2016

Nuovo orario dei treni Levanto - La Spezia Centrale in vigore sino al 8 ottobre 2016

A partire da oggi 10 settembre cambia l'orario dei treni e qui di seguito trovate quelli compresi tra Levanto e La Spezia Centrale.
L'orario resterà in vigore sino al prossimo 8 ottobre.

sabato 3 settembre 2016

Dal 1° gennaio 2017 il Casinò cambia gestione

Il comune di Levanto attraverso un bando pubblico ha trovato i futuri gestori del piano terra del Casinò: la ditta “Synesthesia srl” di Monza si è infatti aggiudicata l’assegnazione del bando per la locazione dei locali al piano terra (sui quali è possibile esercitare una licenza di bar e ristorante) con un’offerta economica di 57.700 euro annui e ottenendo una valutazione complessiva di 92,25/100 sul complesso dei requisiti richiesti, superando la società levantese di Andrea Leveratto che aveva partecipato alla gara e che ha ottenuto una valutazione complessiva di 64,12/100.
Lo locazione partirà dal primo gennaio 2017 e durerà fino al 31 dicembre 2020 (soli quattro anni in attesa di verificare l’entrata in vigore della direttiva europea Bolkenstein) ma già dal prossimo 16 novembre gli assegnatari potranno subentrare agli attuali gestori per iniziare gli interventi di adeguamento dei locali richiesti dal bando.
Nella gara, infatti, era prevista una valutazione di tre generi di offerte: economica, qualitativa e professionale. E la “Synesthesia srl” ha ottenuto addirittura il massimo punteggio nelle prime due.
La base dell’offerta economica, 40 mila euro annui più Iva – spiegano il presidente della Levante Multiservizi srl, Vittorio Tuvo, e l’amministratore delegato, Davide Daneri – corrispondeva alla cifra da noi corrisposta al Demanio per la concessione. Non ci interessava particolarmente generare utili, ma rilanciare soprattutto l’aspetto qualitativo dei servizi. Invece abbiamo ottenuto anche un utile di 17.700 euro annui”.
Più importante l’offerta qualitativa, improntata soprattutto sulla realizzazione di nuovi servizi igienici e spogliatoi per il personale (secondo un progetto fornito direttamente dalla Multiservizi e da mettere in atto entro un anno dalla concessione dell’autorizzazione ai lavori), nonché su migliorie apportate agli arredi e qualità dei servizi di ristorazione. Bar e ristorante resteranno aperti tutto l’anno, con orari diversi tra estate e inverno.
Positivo il commento del sindaco, Ilario Agata: “Innanzitutto constato con piacere che gli sforzi che l’amministrazione comunale sta facendo, anche attraverso la propria società partecipata, per ammodernare i servizi a supporto del turismo e finalizzati a rendere il paese sempre più moderno, funzionale e attrattivo per gli ospiti e vivibile per i residenti, continuano a trovare riscontri positivi. In secondo luogo, così com’è già successo nella gara per l’affidamento della spiaggia libera attrezzata, andata a buon fine al primo tentativo, non posso che essere soddisfatto nel vedere che la gestione delle infrastrutture pubbliche e dei servizi ad esse connessi risulta particolarmente appetibile dagli imprenditori del settore. E ciò significa che i beni e i servizi messi a bando sono pregiati, che il paese viene considerato sempre più meritevole di effettuarvi degli investimenti perché si stima che generino utili, e che i requisiti e le forme di gestione indicati nei bandi sono corrette e generano competizione tra i partecipanti. Infine, mi fa piacere che, come è accaduto per la spiaggia libera attrezzata, a partecipare al bando sia stato anche un giovane imprenditore locale. Ciò dimostra che esiste anche a Levanto un’imprenditoria interessata a lavorare sul territorio e che ne vede le potenzialità di sviluppo”.
Sindaco e amministratori della Multiservizi, quindi, "tengono a ringraziare Federica Boncompagni e il suo staff, che per sei anni hanno gestito l’attività con ottimi risultati e mantenendo anche un’apertura invernale dopo tanti anni trascorsi con gestioni stagionali non sempre all’altezza del prestigio della struttura".

venerdì 19 agosto 2016

Pubblicate le analisi ARPAL del 19 luglio scorso: valori quadrupli oltre il consentito

Come si suol dire "meglio tardi che mai", ecco che ad un mese di distanza e prossimi al nuovo campionamento, l'ARPAL ha finalmente pubblicato i dati relativi alle analisi effettuate in mare il 19 luglio scorso, quello che fece scattare il divieto di balneazione nella zona dello stabilimento del Casinò il 20 e 21 luglio.
Come vedete i valori sballati riguardavano l'escherichia coli che quel giorno erano oltre 2.000 MPN per 100 ml, ossia 4 volte oltre il limite consentito dalla legge (500 MPN/100 ml). Ma cos'è l'escherichia coli?
La normativa presta particolare attenzione alla concentrazione di escherichia coli, una delle principali specie di batteri coliformi che vivono, in simbiosi, nella parte inferiore dell’intestino dell’uomo e degli altri animali a sangue caldo, uccelli e mammiferi. Questi microbi sono necessari all’ospite per il corretto processo digestivo e perché rilasciano vitamine, soprattutto del gruppo B. Ci sono situazioni in cui ceppi mutati di escherichia coli possono provocare malattie nell’uomo e negli animali ma per fortuna ciò è molto raro; normalmente, infatti, l’escherichia coli è innocua per l’uomo. A questo punto, però, in molti potranno domandarsi: “Perché mai spendere tempo ed energia per scoprirne e quantificarne la presenza nelle acque di balneazione?”.
La ricerca di questi batteri è effettuata essenzialmente perché la loro presenza segnala condizioni di fecalizzazione. Dal momento che l’uomo emette miliardi di batteri per grammo di feci, l’escherichia coli è assunto come principale indicatore di contaminazione fecale, insieme agli enterococchi fecali, e ci consente di stimare il rischio igienico-sanitario legato alla possibilità di contrarre malattie a propagazione oro-fecale (da virus, elminti, salmonelle, leptospire, eccetera). Più è alto il contenuto in escherichia Coli e in enterococchi fecali e più è probabile che vi siano germi patogeni.
Se dovessimo ricercare nelle acque tutti i possibili patogeni in grado di provocare infezioni, dovremmo però impiegare un nutrito stuolo di tecnici, attrezzature sofisticate e costose, e tanto (troppo) tempo prima di poter disporre di risultati. Con l’analisi dei soli “comuni” batteri fecali, invece, misuriamo indirettamente e con maggiore speditezza il rischio sanitario che, se risulta consistente, fa scattare il divieto di balneazione.
Da quanto abbiamo sinora detto, si comprende che la normativa che disciplina la materia della balneazione delle acque è di tipo squisitamente sanitario piuttosto che ambientale. Ne deriva che quando sulla base delle analisi condotte per la balneazione riscontriamo dati positivi relativi a un’area di mare, di lago o a un tratto di fiume, non è comunque corretto dire che il mare, il lago o il fiume “stanno bene”, che “sono puliti” (si potrebbe pensare, addirittura, “puliti da qualsiasi inquinante”, come lascerebbe intendere l’assegnazione delle cosiddette “bandiere blu”): questi giudizi positivi consentono semplicemente di affermare che lì è igienicamente sicuro fare il bagno.
La legge della balneazione non si occupa della condizione ecologica complessiva del mare, ma tratta il mare come se fosse una piscina. Per determinare lo stato di salute complessivo del mare (o di un lago o di un tratto di fiume) sono richieste indagini ben più complesse e che poco hanno a che fare con la balneazione. Anzi, potrebbero verificarsi situazioni paradossali: se in una zona di mare si spargessero potenti disinfettanti come l’ipoclorito di sodio, i risultati delle analisi per la balneazione fornirebbero risultati buonissimi perché sono eliminati i batteri fecali, ma avremmo ucciso anche tutte le forme di vita dell’ambiente irrorato. In questo caso il massimo della desiderabilità per la balneazione corrisponderebbe al massimo della negatività ecologica o addirittura al disastro ambientale.
Per la balneazione la norma nazionale di riferimento è il Decreto Legislativo 116/08, che recepisce la Direttiva 2006/7/CE. La norma tecnica applicativa è il D.M. 30/3/2010, che sancisce che la valutazione sia effettuata sulla base dei soli parametri batteriologici Escherichia coli ed enterococchi intestinali, indicatori di contaminazione fecale, che i controlli abbiano frequenza mensile, da aprile a settembre, in base ad un calendario prestabilito, che la valutazione venga effettuata secondo un calcolo statistico e le acque siano classificate sulla base dei dati delle ultime 3-4 stagioni balneari. Il divieto di balneazione per un sito e la sua revoca avvengono a seguito di esito sfavorevole e favorevole di una sola analisi.
La presenza di Escherichia coli e di enterococchi è legata all’esistenza di scarichi diretti di fognature non depurate oppure scarichi mal depurati o mal disinfettati.
Il processo di disinfezione delle acque reflue è un trattamento finalizzato a ridurre la concentrazione di batteri, virus e parassiti potenzialmente pericolosi per la salute, ad un livello che assicuri un'adeguata sicurezza igienica delle acque. La disinfezione dei reflui è sempre necessaria per la prevenzione delle malattie e diventa fondamentale ed ineludibile soprattutto in situazioni in cui l’effluente contiene elevate quote di reflui provenienti da ospedali o cliniche.

sabato 13 agosto 2016

RAI e Levanto, la storia infinita di un matrimonio che non s'ha da fare

In questi giorni che ci sono le Olimpiadi è più evidente che mai il buco "digitale" che abbiamo a Levanto, da anni qui nel borgo e pure nella vallata, non si vedono altro che 4 soli canali su un totale di 15: RAI 1, RAI2, RAI3, RAI news. 
Non si capisce cosa sia il vero motivo che ci impedisce di vedere tutto il resto, considerato che il canone lo paghiamo per intero come gli altri italiani, ma qui no, si paga per avere un servizio parziale, molto parziale. E non mi si venga a dire che è "la tassa sul possesso del televisore", il canone si chiama canone RAI perché foraggia ogni anno quest'azienda. Per cui sarebbe l'ora che la nostra cittadina, a cominciare dal sindaco, si mobilitasse per poter fruire interamente di un servizio pubblico visto che per colpa di questo disservizio, molti di noi ormai da tempo immemore, sono costretti a pagare pay per view per poter avere qualche canale decente, a cominciare da quelli per i bambini che, visto che non si vedono ne RAI gulp ne RAI Yoyo, e che sui canali digitali in chiaro delle varie tv commerciali c'è ben poco, l'alternativa resta sempre un costoso abbonamento a Mediaset Premium o SKY. Probabilmente questo "buco" dei canali RAI va bene ad alcune persone, ma nel 2016, anno in cui questa tassa è diventata obbligatoria per legge per tutti, credo che esigere la visione di tutti i canali sia sacrosanto.
Ce la faremo finalmente ad avere sistemata questa annosa questione?
Anche perché sfido chiunque ad andare al ristorante, ordinare un antipasto piuttosto che un primo, un secondo e un dolce, e poi sentirsi presentare il conto con tutte le voci del menù. Voi paghereste mai per qualcosa che non vi è stato servito?
Più o meno questo è quello che succede ormai da 10 anni con il canone RAI a Levanto.
Ma anche basta.

venerdì 5 agosto 2016

Proposta per Carnevale di Ferragosto: bagni chimici nel centro cittadino

Da ormai diversi anni durante il periodo estivo l'evento clou di Levanto non è più la Festa del Mare di San Giacomo ma bensì il Carnevale di Ferragosto, una parata colorata al ritmo di musica di ogni genere per le vie del centro cittadino.
Considerato l'afflusso enorme di turisti provenienti non solo dalle zone limitrofe, ma anche da città lontane, propongo di mettere in alcune zone del centro diversi gabinetti pubblici chimici, alla luce del fatto che ogni anno, nelle ore seguenti alla festa e in particolare la mattina dopo, numerose vie di Levanto (soprattutto vicoli del centro storico) vengono usati come latrine a cielo aperto.
Magari se quest'anno riusciamo a mettere qualche gabinetto chimico, quelli che la facevano per la strada riusciranno a farla dentro il luogo apposito e evitiamo così di risvegliarci la mattina di San Rocco (altra giornata campale con fiera sempre nel centro cittadino) con diverse zone imbrattate.
Ce la faremo a sto giro a dare un segno di civiltà predisponendo quelli che da sempre sono servizi basilari in una località turistica e che ad oggi ancora non esistono?
Con la speranza che presto la cittadina possa avere dei servizi igienici pubblici, magari vicini a Piazza Staglieno dove solitamente si concentrano maggiormente le persone di ogni età, almeno organizziamoci al meglio quando si organizzano eventi come quello del Carnevale che riempiono di persone la nostra bella Levanto. Il decoro urbano passa anche e soprattutto dai servizi che offriamo a chi viene a visitarci.

martedì 2 agosto 2016

Che fine ha fatto l'ultimo prelievo dell'ARPAL? (quello del divieto di balneazione)

Da ormai un paio di settimane sul sito dell'ARPAL non c'è traccia dell'analisi delle acque marine davanti allo stabilimento del Casinò, era il 20 luglio e quel pomeriggio con ordinanza immediata del sindaco Agata, venne vietata la balneazione dal pennello del rio Gavazzo sino al torrente Cantarana, in pratica tutto lo specchio acqueo davanti al principale (e più caro) stabilimento balneare di Levanto, il Casinò.



Per 2 giorni residenti e turisti non poterono fare il bagno in quel tratto, la cosa che alcuni fecero notare è che proprio questo pezzo di lungomare è anche l'unico di tutta la baia di Levanto a non aver ricevuto la bandiera blu, sarà un caso?
Ad ogni modo dopo ormai 2 settimane da quell'evento, non si trova online il riscontro di quel prelievo, che sarebbe così utile per capire quali valori fossero risultati irregolari.
Curiosando tra altre zone dove l'ARPAL esegue i campionamenti, ho trovato quello del comune di Ameglia dove pochi mesi fa venne emesso il divieto di balneazione e fu però pubblicato il prelievo fuori dai limiti, come potete vedere nelle foto qui sotto ho indicato i valori sballati di enterococchi e escherichia coli che in quel caso era notevolmente oltre i limiti.
Speriamo quindi di poter conoscere anche l'esito del prelievo del Casinò, così da sapere quali furono le cause di quel divieto inaspettato augurandoci che sia anche l'unico di questa stagione.




giovedì 21 luglio 2016

Ecco tutti i rilievi ARPAL del 2016 nella zona del Casinò

Dal sito dell'ARPAL riporto i 3 monitoraggi delle acque di balneazione eseguiti in questo 2016 nella zona del Casinò, tra il pennello Gavazzo e il Torrente Cantarana.
Quelli del 29 aprile, 26 maggio e 20 giugno, in attesa che la situazione possa essere ripristinata al più presto a seguito del divieto di balneazione diramato nella giornata di ieri 20 luglio.









mercoledì 20 luglio 2016

Divieto temporaneo di balneazione tra il Gavazzo e Cantarana (Casinò)

Nella giornata odierna a seguito dei rilievi ARPAL il sindaco Agata ha diramato l'ordinanza con divieto immediato di balneazione tra il rio Gavazzo e il torrente Cantarana (il tratto di litorale dello stabilimento Casinò).
Qui di seguito riporto l'ordinanza integrale.

martedì 12 luglio 2016

Habemus il primo veicolo elettrico per il ritiro della "rumenta"!

Dopo anni di estenuante attesa, le svariate proposte da parte del sottoscritto in merito a questo argomento, finalmente sono lieto di annunciare che il comune di Levanto si è dotato del primo mezzo elettrico per il ritiro dei rifiuti, yeah!!!
Si tratta di "EcoBee" un'Ape elettrica che consente un'autonomia giornaliera di circa 30 km, ideale per una cittadina come la nostra, un segnale importante che va nella direzione di una tutela ambientale cara a tutti quanti.
Da ormai più di 3 anni infatti a Levanto è partita la raccolta domiciliare dei rifiuti e pochi mesi dopo quel famoso 15 aprile 2013, proprio da questo blog proponevo al mio comune di cominciare a migliorare il proprio parco di vetture adibite alla nettezza urbana con veicoli elettrici, ne avevo parlato qui http://levantonline.blogspot.it/2013/10/levanto-il-porta-porta-e-pronto-per.html
Oggi ne ho incrociato una e spero sia solo il primo di una lunga serie.
Qui sotto allego alcune schede che spiegano bene come funziona e quanto risparmia.




 

sabato 25 giugno 2016

Levanto: la bandiera blu c'è... ma non si vede!!! (sul mare)

Dal 12 maggio scorso noi levantesi ci siamo potuti finalmente togliere una bella soddisfazione: il nostro comune ha ricevuto la prima bandiera blu della nostra storia.
Dopo i consueti proclami sul web nei giorni precedenti e subito seguenti (www.comune.levanto.sp.it/notizie/dettaglio_notizia-art-levanto_conquista_la_sua_prima_bandiera_blu-articolo-472.html), chiunque si aspettava che questo importante vessillo fosse fatto sventolare sul litorale, quantomeno nelle spiagge che sono state premiate "Ghiararo" e "La Pietra" (www.bandierablu.org/common/blueflag.asp?id=8&anno=2016&tipo=bb).
E invece nulla, ormai è passato più di un mese e da allora l'unica bandiera blu che sventola è quella nel centro cittadino in Piazza Cavour, appesa alla facciata del palazzo comunale...


Viene da dire: incredibile!
Ma come? Ora che abbiamo finalmente ricevuto questo prestigioso riconoscimento, non la mettiamo in bella vista?
Inoltre sarebbe da aggiornare al più presto anche la segnaletica stradale, sui cartelli per chi viene da Monterosso, Carrodano e Bonassola.
Sarei curioso di capire quanti turisti sono a conoscenza di questa cosa, sicuramente quelli che transitano sul lungomare e non passano da Piazza Cavour non ne hanno la minima idea.
Spero quindi che al più presto la nostra bandiera blu possa essere avvistata da tutti, in particolare da chi si reca in spiaggia. Ad oggi le uniche bandiere che sventolano sono quelle di Cina, Francia, Gran Bretagna, USA e Italia presso lo stabilimento del Casinò. Anche sulla scelta di queste ci sarebbe da discuterne, ma tralasciamo (perché ad esempio non c'è la bandiera tedesca, visto che i tedeschi sono tra i nostri principali ospiti da decenni?).

lunedì 9 maggio 2016

Ecco le nuove 5 Terre Card 2016

A partire da ieri, domenica 8 maggio, è iniziata la rivoluzione ferroviaria nelle vicine 5 Terre, sono cambiate infatti le tariffe delle 5 Terre Card, la carte servizi del Parco Nazionale delle 5 Terre. Inoltre residenti e non residenti pagheranno due tariffe distinte in caso di treni che fermano in una o più località delle 5 Terre. La differenza tra chi vive tra La Spezia e Levanto e chi al di fuori di questi comuni è di 2,40 € a viaggio.
Inoltre chi si recherà alle 5 Terre senza avere bisogno della 5 Terre Card, in cui sono inclusi anche i sentieri ed altri servizi del Parco, pagherà la tariffa di 4 € a viaggio a prescindere che vada ad esempio da Levanto a Monterosso o da Levanto sino a Riomaggiore.
Qui di seguito riporto la brochure che ha realizzato la Regione Liguria dove ci sono tutte le tariffe e le varie tipologie della carta.








giovedì 5 maggio 2016

Levanto: segnalare fa bene! Ecco i risultati

Ieri 4 maggio segnalavo all'assessore e vice sindaco Del Bello un paio di pietre uscite dalla sede stradale nel lastricato di Via Emanuele Toso, qui dalla Parrocchia di Sant'Andrea.
Poiché presentavano degli scalini che potevano essere pericolosi per pedoni, biciclette o motorini, avevo fatto alcune foto così da velocizzare la segnalazione e la soluzione.







Ed ecco l'intervento dell'amministrazione comunale il giorno seguente questa mattina, pietre di nuovo salde a terra grazie a del cemento a pronta.




Grazie!

venerdì 1 aprile 2016

Nasce Tesla Model 3, la prima auto elettrica al mondo con guida autonoma

Mentre abbiamo ancora in mente il recente scandalo DieselGate di Volkswagen che scatenò un vero e proprio terremoto sulla casa automobilistica tedesca alla fine del 2015, nella giornata di ieri Elon Musk, fondatore di Tesla Motor, leader mondiale nella produzione di autovetture elettriche, ha presentato in California la sua ultima nata Model 3, che andrà in vendita a partire dal 2017 negli USA per poi sbarcare in tutto il resto del mondo entro il 2018.
L'auto può essere prenotata da chiunque presso uno dei tanti store Tesla oppure direttamente online qui https://model3.tesla.com/, basterà versare un piccolo acconto di 1.000 € che sarà completamente rimborsabile in ogni momento in caso di rinuncia, il prezzo di vendita negli USA sarà di 35.000 dollari mentre in Europa si aggirerà sui 40.000 euro. Nel giro di poche ore sono già state prenotate oltre 150.000 Model 3!
Ecco qui di seguito le principali caratteristiche di questa meravigliosa auto elettrica:
La Tesla Model 3 ha misure ridotte ma comunque il marchio garantisce lo spazio ‘comodo’ per cinque adulti e con grande capienza per i bagagli. Non sono state rivelate tante specifiche, ma il motore elettrico permetterà un’accelerazione da 0 a 60 miglia orarie (96,5 km/h) in meno di sei secondie ci saranno versioni più veloci”, ha spiegato Elon Musk.
Il punto di forza della Tesla Model 3, oltre al prezzo, sarà l’autonomia: Tesla ha dichiarato almeno 215 miglia con una sola ricarica, cioè quasi 350 chilometri. E’ stata confermata la presenza di serie di Autopilot (guida semiautonoma) e del tetto panoramico, per un modello già di successo, visto le grandi code che si sono formate ieri davanti ai negozi per prenotarla. La produzione inizierà verso la fine del 2017, per 500.000 esemplari l’anno.
Entro fine 2016 saranno 7.200 le reti supercharger dove i clienti potranno ricarica gratuitamente per sempre la loro autovettura.
In attesa che anche in Italia si diffonda velocemente la rete di ricarica elettrica, vedremo cosa sapranno fare tutti gli altri produttori di automobili nel mondo, di certo Tesla ora come ora è avanti almeno 10 anni rispetto a tutti gli altri. 

Se volete rivedere la presentazione di questo gioiello eccovi il video https://vimeo.com/161138986

giovedì 24 marzo 2016

Il nuovo orario dei treni in vigore dal 26 marzo tra Levanto e La Spezia

Sarà la panacea di tutti i mali o questo nuovo orario, così contestato prima ancora di entrare in vigore, contribuirà a rendere ancora più difficile la vita a residenti e turisti?
Lo scopriremo tra qualche mese, nel frattempo eccovi le tabella da Levanto sino a La Spezia e da La Spezia sino a Levanto.


mercoledì 16 marzo 2016

La pizzeria "La Picea" di Levanto vince il campionato europeo di Giro Pizza!

Il 14 marzo scorso ad Amburgo si è svolta la finalissima della 12ma edizione del campionato Europeo di Giro Pizza, anche quest'anno un nostro concittadino ha partecipato, si tratta di Riccardo La Rosa meglio conosciuto come "Piro", titolare della pizzeria La Picea di Levanto.
Ebbene, il nostro mitico pizzaiolo vantava già un 7° piazzamento nell'ultima edizione ma stavolta si è superato ed ha sbaragliato tutti gli avversari andando a vincere la gara!
Ecco la classifica finale ed alcune foto  della premiazione, ora anche l'ingresso della pizzeria dovrà essere rinnovato. ;-)
Congratulazioni a Piro che grazie alla sua impresa porta in alto in tutta Europa il nome della nostra Levanto!




mercoledì 9 marzo 2016

Coop, Conad, Esselunga, CRAI, chi "comanda" nella GDO in Liguria?

In Liguria si sente spesso parlare di monopolio Coop tra i supermercati e ipermercati, ma com'è realmente la situazione attuale?
Prima di snocciolare il numero dei vari punti vendita, va fatta una doverosa premessa: l'Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori - Coop (ANCC-COOP), è stata costituita nel 1955, il COnsorzio NAzionale Dettaglianti nasce nel 1962, nel 1957 nasce "Supermarkets Italiani S.p.A." che dopo pochi mesi verrà rinominata Esselunga, CRAI è la più "giovane" e venne fondata nel 1973.
Ma veniamo ai numeri, ecco la presenza di Coop in Liguria: 40 punti vendita così suddivisi:
- 3 in provincia di Imperia;
- 8 in provincia di Savona;
- 24 in provincia di Genova;
- 5 in provincia di La Spezia.

Per quanto riguarda CONAD in tutta la regione si contano ben 69 punti vendita così suddivisi:
- 23 in provincia di Imperia;
- 19 in provincia di Savona;
- 13 in provincia di Genova;
- 14 in provincia di La Spezia


Veniamo a Esselunga che al momento è la vera cenerentola ligure, con un solo punto vendita a La Spezia, in attesa che venga aperto prossimamente il secondo store a Genova. La mappa qui di seguito è eloquente.


Infine ecco come sono distribuiti i 35 punti vendita CRAI:
- 7 in provincia di Imperia;
- 17 in provincia di Savona;
- 6 in provincia di Genova;
- 5 in provincia di La Spezia


 
Dopo questa panoramica tra i 4 principali brand nazionali, concludo con una domanda: in Liguria potremo mai avere una reale concorrenza nella grande distribuzione?

mercoledì 20 gennaio 2016

Zeri (MS) ultimo fortino dell'acqua pubblica in Toscana, remake moderno di Davide contro Golia

Ai confini tra Toscana, Liguria ed Emilia Romagna si trova il piccolo paesino di Zeri, poco più di 1.000 abitanti la in scena il remake di "Davide contro Golia", dove Davide è il sindaco e Golia la Regione Toscana.
Non c’è filo spinato all’inizio della strada, né ragazzi appostati in attesa dell’invasore in divisa. Eppure, senza che nessuno lo sappia, i mille abitanti di Zeri hanno iniziato l’anno così come lo hanno finito: facendo resistenza. Fanno resistenza bevendo, lavandosi, cucinando, pulendo casa, innaffiando, abbeverando gli animali.
A Zeri i 1096 abitanti usano la loro acqua e i loro acquedotti. “Loro”, cioè del Comune: nessuna società, né pubblica né privata, tocca la loro acqua. Zeri è l’unico Comune su 288 in tutta la Toscana che ha conservato proprietà e gestione diretta delle risorse idriche.
E’ da fine 2004 che vede arrivare le diffide dei sopracciò della Regione, siamo a 7: guardate, amici di Zeri, la legge dice che dovete sganciare tutto, acqua e acquedotti. E loro, quelli di Zeri, niente. Non mollano. Bevono e si lavano con la loro acqua. Perché lo dice il referendum stravinto nel 2011, spiegano. Perché lo dice la Costituzione, insistono. A guidarli c’è il sindaco. Si chiama Egidio Pedrini, ha 71 anni ed è un ex parlamentare di Udeur e Idv, ma nato tra i giovani democristiani, cresciuto nella sinistra Dc, “irruenta e intellettuale” come dice lui. Una volta il partito lo sospese con l’accusa di filocomunismo perché manifestava contro la guerra in Vietnam. Quello che si potrebbe definire un rompicoglioni.
E ora, quasi 50 anni dopo, combatte contro il Pd, fondato dagli eredi di Pci e Dc. “Se quelli sono di sinistra, io sono vergine – risponde a ilfattoquotidiano.it – Comunisti se ci siete battete un colpo. Democristiani se ci siete battete un colpo. Qui non ci sono più né i comunisti né i democristiani. Qui non c’è un cazzo”.
Zeri è il paese più povero della Toscana per reddito pro capite. Si trova all’incrocio esatto di tre regioni: un metro più in là e c’è la Liguria, un passo più oltre e comincia l’Emilia Romagna. Per il momento il paese è sotto la provincia di Massa Carrara, che già di loro, tra l’altro, si sentirebbero molto meglio se fossero Massa da una parte e Carrara dall’altra. La gente di Zeri va tenuta nella giusta considerazione: una volta, nel 1799, le truppe di Napoleone che si stavano mangiando l’Emilia si avvicinarono un po’ troppo al paese montano e dovettero scappare fino a Borgotaro per evitare di prenderle dalla guerriglia guidata nientemeno che da un prete.
Il rischio di finire a Borgotaro se lo prende ora la Regione Toscana, guidata da Enrico Rossi, che vuole costringere – armata di legge – a trasferire l’acqua di Zeri alla cosiddetta Autorità d’ambito ottimale e a Gaia, una spa a totale partecipazione pubblica che dal 2005 gestisce i servizi idrici di gran parte dei Comuni tra le aree di Lucca, Pistoia e Massa Carrara, per un totale di 48 amministrazioni (49 meno uno, Zeri). E da quando è arrivata Gaia, in quei posti, nessuno ha messo i festoni al balcone. Le bollette sono dilatate fino anche a triplicare. In vari paesi sono nati uno dopo l’altro comitati “No Gaia” che hanno messo d’accordo sinistra, destra, centro, sopra e sotto. A Massa, città sanguigna, hanno anche impiccato dei manichini davanti alla sede. “Io non cedo – ripete il sindaco al Tirreno – L’acqua è un bene pubblico e non farò entrare il mio Comune in Gaia. Nemmeno se mi vengono a prendere in catene”.
A Zeri, come in buona parte dei paesi montani, molti abitanti sono vecchi, vivono della sola pensione. Altri vivono di allevamento, l’agnello zerasco ha l’etichetta Slow food. E poi, spiega Pedrini, il rischio è che con una crisi ci sia bisogno dell’ingresso di un socio privato e allora ciao acqua pubblica. Pedrini non ha paura delle battaglie solitarie. Litiga con gli altri sindaci anche per il sistema integrato sui rifiuti per l’alta Toscana, per esempio. Litiga con l’Unione dei Comuni perché il corpo unico dei vigili urbani fa spendere di più anziché meno (“e gli autovelox non li voglio, non servono alla sicurezza stradale, ma solo a fare cassa”).
Così sorprende poco, a questo punto del racconto che, con quel suo taglio dei capelli da pentapartito, il sindaco cresciuto nella Dc passi per una specie di rivoluzionario con l’eskimo. Tifano per lui dal Movimento Cinque Stelle alla Lega Nord passando per Forza Italia. La sinistra tace. “Anch’io ho la mia impostazione politica – disse lui una volta – Ma quando si appartiene a un partito, bisogna sapere che uno è di una parte. Io ho un interesse di tutela maggiore e tutelo il mio territorio: i miei cittadini”. Ha scritto ai parlamentari: “Sotto ogni profilo intendo tutelare sia i miei cittadini sia il bilancio del mio Comune. Chi vuole privatizzare l’acqua non è né di sinistra né di destra, è solo uno speculatore ‘finanziario politico’”. Ora però le chiacchiere rischiano di stare a zero: la Regione ha dato tempo al Comune di Zeri fino al 22 prossimo. Se entro quella data consegnerà servizio idrico e acquedotti a Gaia, bene. Altrimenti, arriverà il commissario e Zeri dovrà pagare anche quello. “Mi faranno una multa? Non mi interessa, ne ho già parlato ai miei paesani e siamo pronti a tassarci, a fare una colletta, a fare qualche festa popolare per reperire le risorse. Ho già dato anche mandato ai miei legali perché, lo ribadisco, non torno indietro. Non sono entrato in Gaia fino ad oggi e non ci entrerò nemmeno ora”.
Solo i Comuni montani con meno di mille abitanti hanno il diritto di tenersi gli acquedotti. E Zeri, di abitanti, ne ha 1096 logorato da quello che il sindaco Pedrini chiama “un saldo negativo di meno trenta l’anno: devo entrare in Gaia e fra tre anni farmi riconsegnare l’acquedotto? Non ci penso nemmeno”. Un altro po’ di tempo, insomma, potrebbe fare da giudice senz’appello della causa.
(Fonte: Il fatto quotidiano)