In My Place

sabato 12 maggio 2012

Nel terzo millennio morire a 16 anni di meningite. E stavolta la tragedia passa anche da Levanto, purtroppo

C'era una volta chi ci nasceva, come il sottoscritto, c'era una volta chi ci metteva una pezza e può ancora raccontarlo, c'era una volta chi faceva manifestazioni per difenderlo.
C'era una volta il presidio ospedaliero di Levanto.
Non servono certo degli eventi drammatici per ricordarcelo, purtroppo io e i miei concittadini ne siamo amaramente consapevoli, da tempo ormai siamo tutti appesi ad un filo e non a caso è sempre più frequente l'intervento dell'elisoccorso. Il brutto è che stiamo andando incontro all'ennesima stagione estiva dove la nostra Levanto passerà dai soliti 6.000 abitanti a quasi 20.000 nei periodi di punta, aumentando così le criticità come se già non ce ne fossero abbastanza.
Mercoledì scorso nelle 5 Terre è successa una tragedia, una ragazzina di 16 anni, Laura, che era in gita con la sua classe, è stata colpita da meningite fulminante, subito portata al pronto soccorso levantese i medici hanno capito che doveva essere trasferita a La Spezia ma al Sant'Andrea è arrivata in condizioni gravissime ed oggi, dopo essere finita in coma, non ce l'ha fatta.
Qui di seguito riporto un estratto dell'articolo dal sito del Secolo XIX dove si pone un pesante interrogativo sostenuto già più volte nel passato proprio da noi levantesi, persone che negli ultimi anni si sono viste svuotare man mano quello che si chiamava Ospedale San Nicolò e che ormai non è nemmeno più lontano parente di quella struttura fiore all'occhiello della Riviera.
A voi le tristi riflessioni.

Il primo consulto medico è avvenuto all’ospedale di Levanto, il più vicino alle Cinque Terre; poi c’è stato il trasferimento al Sant’Andrea, dove Laura è arrivata già in condizioni gravissime. Era viva, ma già al di là di quella soglia dalla quale difficilmente si può tornare indietro: ed è passata così da quella morte apparente alla vera e irreversibile morte cerebrale, accertata già nella serata di ieri.
C’è chi si è chiesto se i tempi della diagnosi siano stati i più rapidi possibili: perché il presidio sanitario di Levanto è ormai sguarnito, e non è più un ospedale, quindi le ore trascorse a Levanto sono state quasi “perse”. C’è chi ha insinuato che se il male si fosse manifestato in città, forse ci sarebbe stata qualche chance in più. È sempre difficile azzardare conclusioni in uno scenario che non si è verificato, e quindi è privo di qualsiasi certezza. Alla direzione sanitaria, interpellata ieri, non risulta alcun ritardo nell’arrivo della ragazzina al Sant’Andrea. Né è possibile affermare che una meningite batterica fulminante possa essere in qualche modo fermata.

(Fonte: Il Secolo XIX)

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