In My Place

lunedì 30 aprile 2012

Ne.Me.Sys. lo strumento gratuito per poter recedere dal tuo contratto ADSL

Quante volte ci siamo imbufaliti perché nonostante abbiamo un contratto DSL il computer va lento o si impalla?
Sicuramente tante, purtroppo.
Navigando sul web però ho trovato una cosa che può tornare utile, anzi, utilissima a tutti quanti. Si tratta di un progetto pubblico “Misura Internet” realizzato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) in collaborazione con la Fondazione “Ugo Bordoni” e il supporto dell’ Istituto Superiore delle Comunicazioni, che dà la possibilità agli utenti di verificare la qualità reale del loro accesso a Internet da postazione fissa grazie ad un software ufficiale riconosciuto da tutti gli operatori di comunicazioni elettroniche e scaricabile gratuitamente. Sono escluse dalle verifiche le connessioni ad Internet tramite rete mobile (con l'uso del telefonino o dell'apposita PenDrive USB). Per la verifica di questo tipo di connessioni è in corso un apposito Progetto.

Il progetto nasce dalla Delibera n. 244/08/CSP di AGCOM in tema di “Qualità dei servizi di accesso ad Internet da postazione fissa”, con la quale si richiede agli Internet Service Provider di fornire una serie di informazioni e di garanzie agli utenti; tra queste vi è quella di dichiarare pubblicamente la banda minima in download su cui ci si impegna contrattualmente. Si tratta del primo caso in Europa, in cui un software, certificato e con valore probatorio, viene messo a disposizione degli utenti .
I valori delle rilevazioni ottenute possono essere utilizzate come elemento probatorio nei casi in cui l’utente voglia esercitare il diritto di recesso, rispetto a promesse contrattuali di velocità di accesso ad Internet non mantenute dall‘operatore (vedere procedura a fine pagina).
Su questo sito, appositamente progettato, sono disponibili tutte le informazioni tecniche e legali necessarie per orientarsi, conoscere il significato degli indicatori utilizzati, confrontare le prestazioni relative alle varie offerte di accesso ad Internet proposte dagli Internet Service Provider e, grazie a “Supermoney.eu” unico sito di comparazione tariffaria accreditato da AGCOM, scegliere il piano tariffario più adatto alle proprie esigenze di consumo confrontando direttamente i prezzi di tutte le offerte ADSL.
Come funziona "Misura Internet"?
Sono due gli strumenti utili al il consumatore per monitorare lo stato della propria linea: i valori di riferimento comunicati all’utente dall’operatore, riportati nelle condizioni contrattuali, e il software, Ne.Me.Sys. (acronimo di Network Measurement System), da utilizzare per la misura e la verifica dei valori della propria linea ADSL e confrontarli con quanto dichiarato dell’operatore.
Ciò che rende unico il progetto AGCOM è la possibilità di valutare direttamente le prestazioni di ciascun operatore nell’erogazione del servizio ADSL al singolo cliente; non si tratta infatti di misurare le generiche prestazioni di Internet, condizionate da molti fattori, come fanno ad esempio tutti gli altri software disponibili on-line, ma di fare una misura personalizzata e relativa solo al proprio operatore. Ciò che rende possibile misurare le prestazioni della sola tratta di responsabilità dell’operatore è la locazione fisica dei server di misura utilizzati dal progetto.
I server del progetto AGCOM infatti, sono posizionati nei NAP, acronimo di Neutral Access Point, cioè nei punti fisici di interscambio tra le reti dei vari operatori. La particolare posizione di questi apparati assicura, che lo scambio dei dati, vero oggetto della misura, transiti esclusivamente attraverso la rete di responsabilità dell’operatore e non su altre reti. La misura si basa su uno scambio di pacchetti tra un client, costituito dal vostro pc, ed un server posizionato nel NAP più prossimo. Sulla base di questa trasmissione vengono misurati gli indicatori stabiliti. Ciascun utente punterà il server di misura in corrispondenza del proprio NAP. La locazione dei punti di misura basata su questi criteri, assieme ad una serie di garanzie sullo svolgimento dei test, rende la misura certificata.
Le misure con Ne.Me.Sys. possono essere eseguite autonomamente dall’Utente registrandosi su questo sito, scaricando e installando il software. Se la misura rileva valori peggiori rispetto a quanto garantito dall’operatore, il risultato costituisce prova di inadempienza contrattuale e può essere utilizzato per proporre un reclamo per richiedere il ripristino degli standard minimi garantiti. Ove non vengano ristabiliti i livelli di qualità contrattuali, una seconda misura sempre effettuata con Ne.Me.Sys. e che confermi valori peggiori rispetto a quanto garantito dall’operatore, può essere utilizzata come strumento di recesso senza penali.
Ogni sessione di misura dura un minimo di 24 ore (massimo 3 giorni) durante le quali si dovrà mantenere il PC su cui è stato installato il software di misura sempre acceso, limitare l’uso di ogni genere di applicativi, tenere collegato il PC al modem tramite cavo ethernet, tenere spento il collegamento Wi-Fi tra PC e modem, tenere spenti altri PC, nonchè IPTV e VoIP (se presenti).

Per maggiori approfondimenti visitate il sito www.misurainternet.it

domenica 29 aprile 2012

Qualcuno vuole comprare lo "Scaramouche"?

Interno dello Scaramouche
Da qualche giorno in rete gira l'annuncio della cessione/vendita del locale dove fino a qualche anno fa c'era lo Scaramouche Cave, rinomato ristorante levantese dove non era difficile incontrare anche personaggi famosi, vuoi perché ubicato in un caruggio nella zona più antica del paese e quindi garanzia di discrezione e riservatezza.
Il gestore era conosciuto per i suoi piatti alla fiamma, specialità della casa.
Qui di seguito riporto un'interessante recensione di tale Federico Ferrero redotta quasi 5 anni fa. Eccola:

Scaramouche Cave - Levanto (SP)

Di questo ristorante non sarei stato in grado di scrivere una sola riga con obiettività fino allo scorso anno. Motivo: ci finii dentro una prima volta per caso, vagando nel budello di Levanto alla ricerca di una qualunque cucina onesta capace di levarmi l’appetito con gusto. Rassegnato a far la coda in una pizzeria di quart’ordine, nell’attesa passai per una viuzza e guardai oltre la soglia di un minuscolo locale. Rimasi fulminato dall’ambiente, dalla verve del padrone della baracca (anzi, della cava) e prenotai al volo. Quella sera tutto ciò che usciva dal tavolino a rotelle della cucina flambé mi pareva cibo degli dèi.
Il ristorante è un ex locale notturno. Una cava. Il cognome del titolare è Scaramuccia et voilà, anche se la Francia non è così vicina: Scaramouche Cave. Il figlio del precedente proprietario lo convertì da luogo di ritrovo per marpioni della nottata ligure – questa è l’idea che mi son fatto, negli anni Sessanta non frequentavo il litorale di Levante – e ne ha fatto una base culinaria (nessuna allusione, chiaro?) dopo aver imparato a domare filetti e gamberoni sulla fiamma viva in anni di lavoro sulle navi da crociera.
Le specialità della casa? Presto dette: cucina alla fiamma. Carne, pesce, verdure e frutti. Tutto, o quasi, flambé. Massimo, istrionico e furbacchione, una somiglianza inquietante – anche nella parlata - con Claudio Bisio, ti si piazza davanti al tavolino e, tra un aneddoto e una battuta (mi ha sempre chiamato sciùr, convinto fossi di Milano) cucina carne, pesce, frutta e verdura con fiammate da circo. Materie prime buone, ma l’occhio è il primo a essere appagato: facesse tutto nel retro, i piatti perderebbero quota.
L’antipasto di gamberi sull’avocado è buono. Il salmone affumicato servito come antipasto è di qualità. Gli spaghetti al salmone non sono male, benché tagliare il pesce a cubetti non aiuti più di tanto a unire pasta e pesce nella forchettata. Gli spaghetti Scaramouche, con un tocco di fuoco nel condimento, risultano invece pesanti. Mai provata la paella alla Valenciana, perché un locale così, a un tiro di schioppo dalle Cinque Terre, non mi ha mai ispirato scelte calienti. Ricordo bene una tavolata, però, che si vide arrivare un trionfo di crostacei in un paiolo enorme. Il gusto non so, la vista meritava.
Carla Bruni o un jazz soave, tutta musica della collezione privata Scaramuccia, accompagnano ai secondi. Il filetto Scaramouche è gustoso e appetitoso. Non sfavillante, per restare nella metafora. Di livello medio-alto quelli al pepe verde e al Madeira. Il resto (fondue bourguignonne – la ragione della paella valenciana vale anche per la cucina di Borgogna – gli scampi all’americana e la sogliola alle mandorle) non l’ho provato. I dolci? La banana flambè è allettante, la pesca caramellata col gelato alla fiamma, per contro, non mi ha entusiasmato. Le crêpes suzette, mi pare con Rhum e Maraschino, ti vanno nel piatto ancora fiammeggianti ma del gusto conservo ricordi scarsissimi. Forse non erano eccezionali, o forse ho poca memoria storica.
Dei vini non ho parlato, perché è meglio. Un locale così rutilante e scintillante, romantico e seducente non può, ripeto, non può fregarsene così della carta dei vini. Manco ce l’hanno, per il vero. Fingendomi del tutto imperito, in una delle prime visite mi sono visto recapitare un rosé ligure, mi pare di Ormea, ricaricato all’inverosimile e ben poco degno di quella tavola.
Massimo è iperattivo, prende le ordinazioni, cucina, gestisce praticamente da solo la sala, ehm, la cava. Le sue aiutanti, una delle quali sembra fosse la di lui fidanzata, non sempre si rivelano all’altezza e, a dispetto dei pochissimi coperti, se i piatti da produrre si concentrano un poco – anche quelli che non devono passare per la prova del fuoco – c’è da aspettare. Al pian terreno ci sono due tavoli particolarmente carini; sopra, fatta eccezione per quelli che danno sul balconcino, si rischia di mangiare coricati o quasi. Se non lo sai e non chiedi un bel tavolo, insomma, mister Fuochista ti sistema in quello in fondo, dove basta uno starnuto per prendere sonore capocciate sulla volta a mattoni del 1400.
Scaramouche costa piuttosto caro: come il combustibile, del resto. Per un antipasto, un primo, un secondo e un dolce, vino escluso, si possono tranquillamente spendere 60 euro. Senza indulgere alle offerte di “due ostrichette per il sciur e la sciura”, che fanno lievitare esponenzialmente il conto. Visto con gli occhi dell’amore è un luogo incantevole. Con quelli dell’avventore qualunque, un ristorante interessante che vale una visita se si passa di lì – anche per la penuria di concorrenza – ma che paga qualche lacuna di troppo per albergare nel cuore. A meno che non siate in compagnia di una dolce fanciulla disposta a innamorarsi di un ristorante a prescindere dalla cucina: in questo caso andateci, e di corsa. Questa la mia risposta definitiva. La accendiamo?
Voto: 6,5/10

Provato l’ultima volta il 26 luglio 2007

recensione di Federico Ferrero

Chissà se qualche operatore locale o delle zone limitrofe sarà interessato e porterà in vita questo pezzo di storia di Levanto.
La cifra richiesta è di 100.000 euro, io non essendo un ristoratore non so valutare se sia un affare o meno, comunque se qualcuno fosse interessato può cliccare sul link qui sotto e approfondire l'argomento.
http://www.kijiji.it/annunci/franchising-e-cessione-attivita/la-spezia-annunci-levanto/cedesi-ristorante-storico-a-levanto-zona-5-terre/25337595

sabato 28 aprile 2012

E poi (visto che non ci sono già abbastanza spese) ti si rompe la lavatrice

Il periodo che più o meno tutti stiamo vivendo è già abbastanza duro di suo, economicamente parlando.
Come se non bastasse oggi m'ha mollato la lavatrice.
Quando ti si rompe un elettrodomestico di prima necessità, ossia, del quale non puoi farne a meno, è sempre una tragedia. Ed oggi l'ho vissuta direttamente, proprio come una beffa con i fiocchi visto che per chi vive da solo come il sottoscritto, sa bene che avere tutte le incombenze sul "collo" è già un bell'impegno, doversi pagare da soli tutte le varie bollette e spese varie non è uno scherzo, poi ti vai a caricare la lavatrice, come hai già fatto altre centinaia di volte e... l'acqua che esce da sotto! Per fortuna che come capita spesso, do sempre un'occhiata che la lavatrice sia partita regolarmente ed oggi ho tamponato il lago in tempo.
Certo è che in questo momento non mi ci voleva, visto che pochi giorni fa ho ricevuto come un pò tutti, una super bastonata di bolletta del gas, in più (come ciliegina sulla torta) non passa giorno che la gente non parli di tasse, nuove tasse, ancora tasse, aumenti su aumenti. Eccheppalle!
A volte mi viene il dubbio se siamo nati per vivere o per pagare le tasse, uno nasce, va a scuola con il desiderio il giorno che sarà grande di essere indipendente, di lavorare e poter coltivare qualche sogno nel cassetto ma, al giorno d'oggi sembra quasi che tutto giri a rovescio.
Siamo continuamente bombardati da notizie ed eventi negativi, il morale dell'italiano medio è sotto i piedi, decine di aziende che ogni giorno chiudono i battenti, disoccupazione in costante aumento, così come la disperazione di molti imprenditori che esasperati si ammazzano, stritolati dai debiti o dalla cinghia troppo stretta di banche che non concedono neppure fidi di poche migliaia di euro.
Insomma, che ne sarà di noi e di quest'epoca?
Chissà... forse ci ritroveremo tra qualche anno in un mondo nuovo, dove gli esseri umani torneranno a dare il vero valore ad ogni cosa e dove il superfluo verrà accantonato per far spazio a quello che davvero ci servirà per vivere dignitosamente.
Perché se è vero e normale che il progresso va avanti e nessuno può fermarlo, è anche vero che arrivati al punto "di non ritorno" o si fa retromarcia o si va tutti alla deriva.
Credo che le nuove generazioni a differenza dei loro avi che hanno combattuto 2 terribili guerre, avranno da sconfiggere un intero sistema, fatto di cose astratte (la finanza "creativa") che ci stanno rovinando la vita. La mission dei giovani sarà proprio questa, riuscire a risolvere un enigma che sembra irrisolvibile, capire che questo mondo si può ancora cambiare e migliorare, ma solo se tutti remeranno nella stessa direzione e solo se tutti avranno il coraggio di fare qualche passo indietro.
Per il nostro bene, per il bene di tutti.

venerdì 27 aprile 2012

Levanto, cronaca di ordinaria inciviltà: il "lancio all'anatra"

Le anatre della spiaggetta di Via Meu a Levanto
Ed eccomi qua a raccontare per l'ennesima volta una vicenda che da veramente fastidio: il lancio di pietre da parte di alcuni minorenni levantesi verso le anatre che dall'anno scorso vivono nella spiaggetta di Via Meu dietro lo scoglio della Pietra.
Stamattina come capita di tanto in tanto, insieme al mio bimbo abbiamo fatto un giretto sino in cima alla passeggiata della Pietra, oggi che è il primo vero giorno con clima mite e cielo terso, meritava di scendere sino nella spiaggetta.
Subito ho notato 3 ragazzini, 2 maschi e 1 femmina (che non conosco personalmente), che stavano sotto l'arco, e nemmeno il tempo di arrivare sul bagnasciuga che il trio lo vedo a lanciare dei sassi verso le anatre che in quel momento nuotavano tranquille vicine a riva.
Mentre davo un'occhiata a mio figlio, non potevo per l'ennesima volta fare finta di niente, così ho continuato a vedere se questi gesti dementi proseguivano o erano stati solo frutto della coincidenza. Purtroppo i lanci di sassi stavano andando avanti, nonostante oltre al sottoscritto ci fossero altre 2 persone sulla passeggiata che stavano vedendo questo "trio".
Preso dalla rabbia ho cercato di filmarli perché queste persone, anche se minorenni, devono essere denunciate e questa "moda" di fare del male agli animali, indifesi e innocui, deve finire una volta per tutte. Proprio perché già qualche settimana fa avevo beccato un altro gruppetto di ragazzini che con la scusa del "non sapere cosa fare" davano la caccia all'anatra, sinceramente non è più ammissibile vedere questa imbecillità alla luce del giorno e nella totale indifferenza di chi la circonda.
Chiunque riconosca questi 3 ragazzi veda di segnalarli a chi di dovere e levantesi e non se per sbaglio vi trovate davanti altre scene di violenza sugli animali, di qualsiasi specie siano, non giratevi dall'altra parte, perché questi gesti di follia pura e cattiveria gratuita devono essere estinti. Non è possibile continuare a dare sempre e solo la colpa al fatto che a Levanto "non c'è niente per i giovani" cercando così una scusa per comportamenti che sono inaccettabili.
Io non ho mai avuto un animale, ma nonostante questo li rispetto e tutti dobbiamo rispettarli perché è giusto così, in un mondo civile. Così come l'ambiente che ci circonda che troppo spesso viene danneggiato o deturpato sempre dai soliti scemi che, per sentirsi più belli e bravi delle pecore che hanno vicino, devono dare l'ennesima dimostrazione della loro demenza. Ovviamente con l'appoggio di genitori consenzienti o ciechi visto che il 99% di loro, ogni volta che succedono cose simili, cadono sempre dalle nuvole ed i loro figli o figlie sono sempre dei "bravi ragazzi". Concludo dicendo che poche settimane fa, un commerciante levantese grazie alle telecamere a circuito chiuso del suo negozio, aveva individuato gruppi di adolescenti che danneggiavano alcuni suoi macchinari e andando a rivedere i filmati ha potuto identificare questi veri e propri imbecilli patentati e presentare il conto salato degli atti vandalici subiti, ai loro rispettivi genitori.
Verrà mai il giorno in cui finiremo di difendere, sostenere e coltivare tutti questi pozzi di "scienza"?


giovedì 26 aprile 2012

Levanto, ora è ufficiale: "C'era una volta la Città dei bambini"

La desolante area riservata ai bambini vicino al Mercato Coperto
Ed eccola qua, questa piazzetta abbandonata e vuota in mezzo a Levanto e che anni fa venne dedicata ai nostri bimbi, dove all'epoca furono installati alcuni giochi soprattutto per le famiglie che vivono nella zona del Mercato Coperto.
Pochi giorni fa passavo da quelle parti e, memore delle segnalazioni di alcuni levantesi che il mese scorso immortalarono con l'ennesima foto come quei giochi fossero stati deturpati e semi-distrutti, c'ho lanciato uno sguardo e... magia! i giochi, anzi, quel che restava, sono scomparsi per lasciare quell'area intitolata "La città dei bambini" alla sua triste e vuota desolazione.
E' emblematico come se si va sul sito web del comune di Levanto (http://www.comune.levanto.sp.it) e si scorre la pagina verso il basso, troviamo ancora sul lato sinistro l'icona della Città dei bambini (vedi foto qui sotto) e se ci clicchiamo sopra, la pagina si apre e riporta testualmente questo:

Il logo "Città dei bambini"
Levanto, città dei bambini
E' un gruppo di lavoro nato su iniziativa dell'amministrazione comunale nell'estate del 1998, sulla scorta delle indicazioni della legge 285/97 (legge Turco), che pone l'accento sul bambino e l'adolescente come soggetti portatori di diritti. Riunisce rappresentanti delle istituzioni scolastiche levantesi (dalla primissima infanzia alla scuola media), esperti di problematiche infantili e adolescenziali, insegnanti, genitori, rappresentanti di associazioni di volontariato e sportive.
Lo scopo è favorire lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza.

Operativamente, sono state individuate due direzioni possibili.
1. Sotto il profilo del benessere del bambino:
· creare e organizzare spazi esterni per il gioco

· individuare e attrezzare spazi interni dove possano essere svolti interventi ricreativi ed educativi per il tempo libero
2. Sotto il profilo culturale:
· promuovere progetti in stretta collaborazione con le scuole (spettacoli, mostre, pubblicazioni su carta e cd) che aprano alla conoscenza del territorio e delle tradizioni locali anche ai giovani ospiti che frequentano Levanto nella stagione turistica

· favorire la diffusione delle problematiche dell'infanzia e dell'adolescenza attraverso conferenze e incontri-dibattito.

Che dire... tra tutte le cose che si devono fare o si possono sistemare a Levanto, di certo questa non sarà la più importante, però merita sicuramente una riflessione dal momento che il target medio del turista levantese è rappresentato appunto dalle famiglie e se tralasciamo Piazza Staglieno con i suoi giardini pubblici, non resta che sospirare visto che altre zone riservate ai bambini, non esistono più. Resta abbandonato al suo destino anche il micro giardino alle spalle del Villaggio Ceula, così come i piccoli giardini a fianco alla Croce Rossa, usato più dai proprietari di cani per fargli fare i bisogni, che da chi come il sottoscritto di tanto in tanto porta il suo bimbo.
Certo, ora arriverà l'estate e quindi degli spazi da dedicare ai nostri bambini a pochi interesserà, considerando che poi si andrà tutti in spiaggia, però mi auguro vivamente che in futuro i nostri amministratori siano più sensibili su certe cose dal momento che le infrastrutture devono essere fruibili tutto l'anno e soprattutto tutelate (chissà se quell'area fosse stata sorvegliata da telecamere...), i bambini sono il nostro futuro ed i turisti la nostra prima vera risorsa.
Confidiamo ancora una volta sulle tante promesse che ai posteri (leggi campagna elettorale) vennero fatte, su tutte le varie opere che questa amministrazione porterà a compimento entro il quinquennio, quali la piscina coperta, il parcheggio silos, la discoteca, il depuratore, ecc ecc.
Per cui cari levantesi continuiamo a segnalare quello che non va e non rassegniamoci come spesso fa il cittadino medio che una volta preso atto di una situazione, apre il cassetto del dimenticatoio e ce la chiude dentro.
Levanto è di tutti quanti e tutti insieme dobbiamo collaborare per fare in modo che sia sempre più bella e che ciò che abbiamo possa essere preservato e non perso per sempre.

martedì 24 aprile 2012

IL CEULA 2010 VINCE LA COPPA DISCIPLINA UISP: LA SQUADRA PIU' CORRETTA DELLA PROVINCIA DI LA SPEZIA

Ed eccoci qui, a scrivere una pagina di sano sport, a dare una lieta novella in un'era in cui il calcio ormai è stato trasformato in un vile business, in un mondo governato da avidi scommettitori, spesso le stesse persone che scendono in campo per giocare le partite.
E che dire poi della recente e gravissima contestazione di Genoa-Siena, una delle più brutte pagine di sempre del calcio italiano.
Ma veniamo alla notizia, che cos'è il CEULA 2010 e che cos'è la Coppa Disciplina?
Iniziamo dalla prima, il CEULA 2010 è una squadra di calcio amatoriale nata 2 anni fa da un'idea del sottoscritto, dall'idea di fondare un gruppo di persone che potessero avere la scusa per fare qualcosa di diverso oltre che la solita noia che hanno molti ragazzi, per dare un'alternativa a chi dice che questa cittadina non offre nulla per i giovani oltre all'alcol e alla droga.
Decisi così di partecipare al campionato provinciale UISP e alla fine di agosto 2010 convocai una riunione al Bar Nadia dove avrei illustrato la mia idea: raggruppare una parte di ragazzi, di amici e conoscenti e fare una squadra di calcio, allora il tempo era tiranno e diedi a chi partecipò, una sorta di ultimatum per decidere sul da farsi visto che i termini per iscrivere le squadre erano fissati nei primi giorni di settembre.
E la quota da pagare non era una cifra irrisoria, si parlava di circa 700 euro più il tesseramento di ogni atleta (10 €) e l'acquisto delle divise che non avevamo (qualche altro centinaio di euro). Fu così che alcuni ragazzi mi iniziarono a dare appoggio e pian piano cercammo di creare una rosa di persone per poter affrontare il campionato a 7.
Feci quasi tutto da solo, un pò incoscientemente visto il poco tempo a disposizione per poter rispettare le scadenze, così ancor prima di essere sicuro di farcela, andai comunque a pagare la quota iscrizione consapevole che poi, avrei avuto ancora circa 1 mese prima dell'inizio del campionato, per poter trovare un tot di persone che, in parti uguali, si sarebbero accollati la spesa e avrebbero "sposato" la causa insieme a me.
Riuscimmo così ad avere una dozzina di ragazzi che avrebbero giocato nella neonata CEULA 2010, ma restava ancora un nodo da sciogliere: trovare uno sponsor che ci avrebbe potuto pagare il materiale (maglie, calzoncini, calzettoni e borsoni), visto che se non fosse saltato fuori ci sarebbe dovuti di nuovo autotassare. Fu così che grazie al mio neo compagno di squadra Jesus Montece De Torres, si propose la Pizzeria Ristorante Il Navicello di Levanto, e un paio di giorni prima dell'inizio del campionato ci arrivò il materiale così da poter cominciare regolarmente il campionato di calcio UISP.
La prima stagione però fu un flop colossale, 2 sole vittorie (di cui una a tavolino) e tutte le rimanenti partite perse amaramente, alcune senza nemmeno potersi presentare visto che non riuscivamo ad essere nemmeno i 7 previsti per disputare la partita.
Chiusa questa "tragicomica" parentesi, volevo comunque dare nuova linfa a questo progetto che mi stava a cuore, quello di regalare la possibilità ad alcune persone, ad alcuni ragazzi di partecipare ad un campionato e di fare del sano sport.
Nell'estate 2011 alcuni miei ex compagni di squadra abbandonarono la nave ma altrettanti furono pronti a salire a bordo, consapevoli che un nome così glorioso (in onore del mitico CEULA 80) avremmo dovuto riportarlo ai fasti di un tempo o, quantomeno, a risultati degni di una squadra di calcio levantese.
Ed eccoci a settembre 2011, squadra metà nuova con importanti innesti, molti dei quali ragazzi che conoscevo e con i quali si giocavamo delle partitelle amichevoli una volta la settimana. E ai primi di ottobre cominciò la nostra seconda stagione, con la gara d'esordio casalinga finita in parità 6-6 e un importante iniezione di fiducia che ci avrebbe dato speranza per una stagione migliore.
Terminammo il girone d'andata della categoria C2 B, composta da 11 squadre, con un bottino di 10 punti, che rapportato a tutte le altre categorie (A, B, C1, C2 A) era un risultato di tutto rispetto considerato che giocavamo nel campionato più equilibrato e che i primi in classifica erano lontani solo 4 punti. Ad inizio 2012 si ripartì col girone di ritorno e la marcia del CEULA 2010 sembrava farsi prorompente, dopo alcune naturali e prevedibili incertezze della prima parte della stagione, dove si pagava anche lo scotto del rodaggio di una squadra rivoluzionata, eccoci carichi per affrontare il rush finale e ambire ad un obiettivo importante: la promozione nella categoria superiore.
Il picco emotivo ci fu nella gara contro la capolista Albiano il 21 febbraio, quella sera si giocava in trasferta in quel di Rebocco. La gara fu dominata dall'inizio alla fine, gli avversari furono strapazzati e noi in vantaggio 8 a 4 a pochi minuti dalla fine, portammo a casa una bellissima vittoria per 8 a 6 e 2 punti inaspettati ma meritatissimi. Fu l'apoteosi e la consacrazione che potevamo giocarcela contro chiunque, almeno contro chiunque del nostro girone. Le partite "impossibili" ad un tratto non ci fecero più paura e pure qualche settimana dopo nell'altra sfida giocata in casa sul campo di San Gottardo contro il Follo, anch'essa tra le prime, giocammo alla pari sino a pochi minuti dalla fine ed uscimmo sconfitti di misura per 3 a 2 ma con tante recriminazioni, dal momento che l'arbitro contò sempre 7 metri per la distanza sulle punizioni invece dei 6 previsti da regolamento e che ben 2 dei 3 gol subiti danoi, furono proprio segnati su punizione. A parte questo il CEULA 2010 continuava ad acquistare fiducia e rispetto, la ex "squadretta" dell'anno prima si era trasformata in un avversario temibile ed insidioso e continuava a sognare quei playoff (arrivare nelle prime 5 e potersi guadagnare l'accesso al girone di C1), parola che nessuno ad inizio stagione avrebbe mai pronunciato. Purtroppo nella penultima giornata del 17 e 18 aprile scorso, i risultati delle dirette rivali non ci hanno agevolato e stasera la nostra ennesima vittoria molto probabilmente non servirà a nulla visto che arriveremo sesti a solo 1 punto dalla quinta in classifica ma comunque sia con uno score finale di 22 punti di tutto rispetto.
Ed è così che il CEULA 2010 questa sera ha conquistato un importantissimo traguardo, finalmente ci siamo aggiudicati la Coppa Disciplina ossia la classifica tra tutti i gironi UISP della correttezza in campo e delle ammonizioni o espulsioni prese. Ebbene, la mia squadra in 20 gare ha preso solamente 3 cartellini per un totale di 4 punti e grazie alla partita di stasera abbiamo matematicamente vinto la Coppa!!!!!!!!
Per me e per tutti i miei compagni è un ONORE aver vinto il trofeo come squadra PIU' CORRETTA, abbiamo inoltre disputato un buonissimo campionato e solo per un soffio non siamo arrivati a giocarci la possibilità di salire di categoria.
Levanto ha così una squadra che è prima in correttezza sul campo, campione tra ben 64 squadre di tutta la provincia di La Spezia. E speriamo che presto possa essere anche prima come risultati e come vittorie.
W IL CEULA 2010, W LEVANTO, W IL CALCIO e W LO SPORT, QUELLO VERO!!!

domenica 22 aprile 2012

In Toscana due scuole si autofinanziano con la raccolta della carta

In tempo di crisi anche i rifiuti diventano un bene prezioso. E’ così che nelle cinque scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di Marlia e Lammari si è pensato di vendere la carta che finisce nel bidone della raccolta differenziata. Il ricavato viene poi reinvestito nell’acquisto di materiale didattico, dalle tempere per colorare i disegni ai dvd per approfondire gli studi.
E’ quanto prevede il progetto “Raccatta la carta” a cui nelle scorse settimane il Comune di Capannori, il Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori e l’istituto comprensivo “Alessandro Manzoni” di Lammari in collaborazione con Ascit hanno dato il via in forma sperimentale. Si tratta di un’opportunità consentita da una legge nazionale del 2010 che Capannori coglie tra i primi Comuni in Italia. Fino a oggi, infatti, sono solo due le scuole nel Paese che hanno avviato una simile azione.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina (martedì) dagli assessori del Comune di Capannori alle politiche educative, Leana Quilici, e all’ambiente, Alessio Ciacci, dal coordinatore del Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori, Rossano Ercolini, da Alessandro Bianchi di Ascit, e dal dirigente scolastico Nicola Preziuso.
Protagonisti del progetto sono oltre 1000 bambini e i loro genitori che, ogni giorno, muniti di un kit per il “perfetto riciclo” messo a disposizione da Ascit, raccolgono la carta. Così i giornali del papà, le riviste della mamma, i fogli da disegno strappati, le fotocopie venute male e gli imballaggi delle merende finiscono in appositi contenitori dopo essere stati pesati con una bilancia. Una volta a settimana, poi, gli operatori di Ascit ritirano il materiale che viene venduto al consorzio Comieco. Il corrispettivo ricavato viene quindi dato alle scuole.
“Si tratta di un’iniziativa innovativa sia sotto il profilo educativo, sia sotto quello ambientale – afferma l’assessore alle politiche educative, Leana Quilici -. Grazie a questo progetto i bambini diventano consapevoli delle buone pratiche ‘verdi’, avendo un riscontro concreto delle loro azioni. Sapere che un gioco, un attrezzo o un film è stato acquistato grazie alla carta che loro stessi hanno riciclato li stimola a essere sempre più virtuosi e a insegnare agli altri, anche crescendo, quanto hanno imparato. Dopo questa sperimentazione è nostra intenzione estendere ‘Raccatta la carta’ agli altri tre istituti comprensivi di Capannori, in modo che gli oltre 4500 alunni e le loro famiglie traggano benefici da questa iniziativa”.
“Ancora una volta Capannori è tra i primi nel dare avvio a un progetto ambientale che avrà una grande ricaduta positiva sul territorio – afferma l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci -. Per garantire un futuro migliore è, infatti, importante coinvolgere tutta la popolazione in particolar modo le nuove generazioni, che rappresentano il nostro futuro. I vantaggi per la natura sono tangibili; ogni 70 chilogrammi di carta recuperata salverà un albero dall’abbattimento. Ringrazio il dirigente scolastico e Ascit che hanno da subito creduto e condiviso questo progetto del Comune e del Centro Ricerca”.
L’avvio della fase operativa del progetto è stata preceduta da una serie di lezioni teoriche e pratiche in cui gli insegnanti dell’istituto comprensivo hanno spiegato ai bambini e ai ragazzi le finalità dell’iniziativa e come funziona la raccolta differenziata a Capannori.
Anche “Raccatta la carta” rientra tra le iniziative poste in essere dall’amministrazione comunale per raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero”. Fra queste quella più importante è la raccolta “porta a porta” che dal 2009 interessa tutto il territorio, grazie alla quale si è raggiunto l’82% di raccolta differenziata nel comune, con punte del 90% nelle 8 frazioni dove da gennaio si sta sperimentando la “Tia puntuale” che premia i cittadini che fanno meno conferimenti indifferenziati.

venerdì 20 aprile 2012

LEVANTO: NOVITA' IN ARRIVO PER IL PORTA A PORTA. E' CACCIA AL RISTORATORE CHE HA ABBANDONATO I SUOI RIFIUTI

A seguito dei numerosi iniziali "mugugni", finalmente a partire già da lunedì prossimo 23 aprile, verranno inaugurate 8 nuove postazioni riservate al deposito di materiale sanitario assorbente alias pannolini e pannoloni. Questo tipo di rifiuti potranno essere depositati dal lunedì al sabato solo nella fascia oraria compresa tra le 6.30 e le 11.30 del mattino. Questi contenitori inoltre saranno sorvegliati dalle telecamere così da poter individuare chiunque getti all'interno altre tipologie di rifiuti e saranno distribuiti soprattutto laddove risultano presenti anziani che usufruiscono di queste forniture dal Servizio sanitario nazionale.
Sempre nei prossimi giorni verrà allestita un’isola ecologica completa in località Moltedi, dietro la stazione ferroviaria, a servizio del turismo giornaliero. Poi entro un paio di settimane il Comune inizierà a sanzionare tutti coloro che infrangeranno le regole vigenti e la corretta sistemazione dei vari rifiuti negli appositi contenitori o sacchetti.
La raccolta porta a porta nel centro cittadino attualmente è divisa in 2 fasi: utenze domestiche, utenze non domestiche.
Per le prime la raccolta inizia alle ore 20 della sera dopo che i cittadini hanno la possibilità di mettere fuori dalla porta il "rifiuto del giorno" (in base al calendario consegnato dal Comune) dalle ore 19 sino alle ore 20 appunto.
Per tutte le attività invece che chiuderanno in serata o nella notte, la raccolta inizia ogni giorno alle ore 6 e termina a fine mattinata.
La “squadra” che opera direttamente sul territorio per il ritiro della spazzatura è composta da 12 operatori dipendenti del Comune, 3 membri di una cooperativa e 2 coordinatori di una ditta esterna.
Per il vetro sono in arrivo 30 nuovi contenitori da 660 litri, che verranno innanzitutto collocati nei borghi, mentre nel centro le attuali campane verdi, ancora utilizzabili, saranno sostituite gradualmente.
Per quanto riguarda le compostiere, ne sono già state consegnate circa 200 e altre 300 sono prenotate, quindi sicuramente l'incentivo dello sconto del 5% sulla TARSU 2013 ha fatto la sua parte ma anche l'occasione di poter riciclare l'umido per farne dell'ottimo compost casalingo, ha contribuito. Tutto questo alla fine dell'anno aiuterà il Comune di Levanto a smaltire meno rifiuti visto che l'organico è la spesa più pesante sul bilancio della raccolta differenziata, considerando il peso ed i costi sostenuti per doverlo trasportare sino alle discariche sono la principale causa dei recenti aumenti avuti nel 2010 e nel 2011 per una percentuale totale del 40%.
Infine in questi primi giorni sono stati trovati cumuli di rifiuti nell'area del Moltedi provenienti da un ristorante del centro cittadino, il Comune sta cercando di individuare l'autore di questa infrazione per sanzionarlo.
Che dire... il bilancio iniziale da parte degli addetti è più che positivo nonostante i primi prevedibili intoppi di una rivoluzione così accelerata e per molti, inaspettata. Il fatto di non vedere più in giro per il paese bidoni o rifiuti lasciati mestamente al loro esterno è sicuramente una buona cosa, vedremo come noi cittadini ed i turisti sapremo comportarci nel momento clou dell'anno, ossia tra un paio di mesi.
Continuate a segnalare eventuali disservizi al numero verde 800 401 083



giovedì 19 aprile 2012

Tutela sanitaria nel mondo dello sport: un obbligo? Per molti è un optional

L'anno scorso, verso settembre, il sottoscritto insieme ad altre persone partecipò ad una riunione dove si decidevano i calendari della stagione 2011/2012 del campionato di calcio provinciale UISP di La Spezia.
Per l'ennesima volta mi veniva ricordato che tutti i tesserati devono avere il certificato medico della visita d'idoneità agonistica, poiché è obbligatorio ed è una regola che vale sia per la UISP che per altre associazioni, tipo la FIGC.
Io che per il secondo anno rappresentavo la mia squadra CEULA 2010 nelle vesti di presidente e anche giocatore, riportavo il messaggio a tutti i miei amici, che così come nella stagione passata, si sarebbero messi in regola, com'è giusto che sia.
Purtroppo già in passato ero venuto a conoscenza da altri ragazzi che partecipano al nostro campionato, che questa visita la fanno poche persone, addirittura molte squadre sono totalmente fuorilegge non avendo nessun tesserato coperto dalla visita, che tralaltro si deve fare ogni 12 mesi e non con una cadenza più vicina. Così dissi nuovamente al presidente della Lega Calcio che l'argomento visita medica doveva essere trattato in maniera diversa, visto che fare gli appelli non è sufficiente e molti se ne fregano, dal momento che nessuno controlla e, fin che non succede nulla, tutti felici e contenti. Ultimamente alcuni giocatori professionisti (e non dilettanti come il sottoscritto) hanno avuto malori mentre stavano giocando una partita, alcuni si sono miracolosamente salvati (vedi Muamba nella Premier League Inglese), altri non ce l'hanno fatta (vedi Morosini).
Stimolato forse da questa ennesima tragedia, sono tornato alla carica a chiedere delucidazioni alla Lega Calcio UISP, sollecitando maggior rigore per una questione così delicata ed importante, quale la tutela sanitaria di ogni singolo atleta. La risposta è stata che i vertici UISP da sempre sono in prima linea per sensibilizzare al massimo tutti gli associati, che ricordano settimanalmente anche nei loro comunicati dove riepilogano i risultati delle varie gare, la regola vigente, ma che di più non possono fare, siccome fin che il CONI non li costringerà a tesserare ogni persona contestualmente alla presentazione del certificato d'idoneità agonistica, loro hanno le mani legate.
Così, per capire se sta cosa è davvero irrisolvibile, ho mandato una mail direttamente al comitato provinciale del CONI, all'attenzione del Presidente Lombardi. Sono passati un paio di giorni e, quando ormai non ci speravo più, proprio ieri in serata ho ricevuto la telefonata dello stesso Presidente.
Intanto ha voluto specificare come ciò che mi era stato detto dalla UISP fossero delle illazioni, volendo anche denunciabili, visto che ogni associazione ha le sue regole e non deve aspettare il benestare di altri per poterle applicare. Piuttosto per contrastare questo malcostume dovrebbero essere fatti dei controlli da parte della ASL che andassero a verificare che tutte le squadre iscritte sono coperte dalla visita obbligatoria. Visita che va ricordato si può effettuare solo presso gli ambulatori dei medici dello Sport e non dal proprio medico della mutua, e che per i minorenni è gratuita mentre per tutti gli altri ha un costo massimo di 50 €.
Al Sig. Lombardi ho ribadito come sia semplice, volendo, sistemare questa faccenda, ed ho riportato la proposta che avevo fatto qualche giorno prima direttamente alla UISP: basterebbe che all'inizio della stagione le varie federazioni, dessero il tempo massimo di 1 mese dalla data dell'iscrizione di ogni squadra, per consegnare tutti i certificati e consentire così di far visitare tutti gli atleti. Così in quel lasso di tempo ogni squadra avrebbe la possibilità di mettersi in regola e di non lasciare le cose in sospeso, e finalmente molti, facendosi visitare, potrebbe inaspettatamente scoprire che quello sport non fa per loro, perché magari dai controlli medici hanno delle piccole malformazioni al cuore, come spesso succede. O magari molti sarebbero bloccati perché il loro fisico non riuscirebbe più di tanto a sopportare i vari sforzi che un'attività sportiva richiede. Per chi invece non consegnasse i certificati di tutti gli atleti, sarebbe escluso in automatico dal campionato e perderebbe la quota iscrizione che, per quanto riguarda il campionato di calcio, si aggira su quasi 800 €.
Infine che dire... dopo tutto sto giro di consultazioni ho dedotto questo: le regole esistono ma nessuno vigila affinché siano rispettate, le varie associazioni evidentemente per paura che possano subire un crollo considerevole di iscrizioni fanno orecchie da mercante e gli utenti finali, ossia gli atleti, continuano a non essere tutelati a causa dei soliti sporchi interessi che prevalicano la salute di tutti. Loro che fanno le regole rimandano il problema al mittente, dicendo che più di dire che se succede qualche "casino" ci va di mezzo chi è responsabile di quella squadra e l'atleta in questione.
Ma tutto ciò è comunque una gigantesca presa in giro, perché se è vero che la coscienza di molti da la precedenza a non spendere quei 50 euro a costo di mettere a rischio la propria pelle, è altrettanto vero che manca una cultura della tutela sanitaria.
E se l'avere un defibrillatore a bordo campo per ogni partita che viene disputata, è una chimera, considerando che ogni macchinario costa qualche migliaio di euro e che una spesa del genere per piccole realtà come la mia squadra, purtroppo, non è sostenibile, almeno cerchiamo di fare in modo che tutti coloro che vorranno affrontare un campionato di qualsiasi disciplina sportiva sia, siano controllati e che chiunque scenderà in campo possa farlo mettendo sempre davanti la propria salute. Ancor prima di dire che "l'importante è partecipare".

VIDEO: La visita medica agonistica: ecco cosa viene fatto (parte 1)
VIDEO: La visita medica agonistica: ecco cosa viene fatto (parte 2)

mercoledì 18 aprile 2012

Suggerimenti per il Porta a Porta

A pochi, anzi, pochissimi giorni dal suo esordio, la raccolta porta a porta della spazzatura già presenta piccole criticità, la più evidente l'unico giorno della settimana dedicato alla raccolta per l'indifferenziata delle utenze domestiche.
Per chi non lo sapesse l'indifferenziata è tutto quel materiale che non si può riciclare, che non si può gettare nell'umido, nella plastica, nella carta o nel vetro.
Avendo un bimbo, come molte famiglie levantesi, sto vedendo e soprattutto sentendo (col naso) la difficoltà a mantenere soprattutto i pannolini, fino al prossimo ritiro, fissato ogni 7 giorni di lunedì. Calcolando che molte famiglie hanno persone anziane in casa e che questi ne consumano diversi al giorno, ecco pronto il patatrac!
Voci che girano dicono che è allo studio la soluzione di un "bidone" in zona Moltedi per porre fine a questa che è una delle prime emergenze riscontrate "sul campo". C'è da dire però che se fosse istituito davvero un bidone solo per i pannolini, la prima cosa che viene da pensare è: e se qualcuno lo apre e vi getta qualcos'altro?
Altre osservazioni: il sottoscritto come altri commercianti levantesi, non ha ancora ricevuto il kit per la sua attività e considerando che per le utenze non domestiche il ritiro del porta a porta è giornaliero, al momento mi sta andando bene solo perché non ho ospiti, ma il weekend si avvicina e dopo aver sollecitato in più occasioni questa cosa che devo fare?
Poi tra le tante altre cose che si sentono alias lamentele, il ritiro del vetro, che sta terrorizzando diversi cittadini con la paura di venir svegliati nel cuore della notte, visto che questa operazione è prevista a chiusura delle attività e molte, ristoranti e bar soprattutto, durante la stagione fanno le ore piccole.
Ieri mi è capitato di essere con la mia auto dietro un furgoncino che stava ritirando la plastica e che, affrontando la salita del semaforo di Tumelin, perdeva alcuni pezzi per la strada. La coincidenza ha voluto che abbiamo fatto lo stesso percorso sino al piazzale del Moltedi, dove è situato un compattatore e dove l'addetto stava portando la plastica. Non ho fatto altro che seguirlo ed avvisarlo che aveva perso, forse a causa del cassonetto troppo pieno, forse per la velocità a cui andava o forse per colpa delle raffiche di vento, alcuni pezzi.
Mi sbaglierò ma prima della fine della stagione credo verrà potenziato il ritiro di alcuni materiali, in primis l'umido che per le abitazioni è previsto solo 3 volte la settimana, il martedì, il venerdì e la domenica con una "pericolosa" pausa di 3 giorni, tra martedì e venerdì appunto. Per gli ingombranti ad esempio sono stati decisi 2 giorni consecutivi ossia il venerdì e sabato ma sinceramente non capisco perché servano 2 giorni.
La mia proposta di calendario è la seguente:
- organico, 4 volte, martedì, giovedì, sabato e domenica (considerando che nei weekend l'afflusso di persone, anche nelle seconde case, è maggiore);
- indifferenziata, 2 volte il mercoledì ed il sabato;
- plastica, il lunedì;
- carta e ingombranti il venerdì..
Che ve ne pare? 

martedì 17 aprile 2012

Al bivio

Ed eccomi qua...

da molto tempo avevo la curiosità e l'idea di far nascere un blog ma poi, considerati i numerosi modi di comunicare, in primis attraverso i social network, non mi stuzzicava mai abbastanza l'idea di averne uno tutto mio, dove esprimermi liberamente su qualsiasi argomento.
Oggi forse avrò avuto l'ispirazione giusta, chissà, e così da qui in avanti mi dedicherò a lasciare le mie impressioni in queste pagine. L'argomento non sarà solamente uno ma come sempre dedicherò le mie attenzioni un pò a tutto, come faccio di solito leggendo le notizie sul web.
Il titolo unisce il nome della mia cittadina Levanto, al canale utilizzato per comunicare con chi vorrà leggermi, ecco il perché di LEVANTONLINE.

Per ora vi saluto, ci risentiremo presto, se vorrete. ;-)